La notizia è di quelle che giornalisticamente risollevano il morale dopo lo spettacolo del Parlamento che sta catalizzando l’attenzione dei media, meno l’attenzione della gente. Quella dei sei bambini guariti nei geni che ne mettevano a rischio la vita invece di proteggerla dopo un’infinità di vittime causa le stesse malattie ereditarie. Affetti da leucodistrofia metacromatica e dalla sindrome di Wiskott-Aldrich. Tutto nasce grazie all’intuizione di un ricercatore italiano nel 1996, Luigi Naldini. Utilizzare il potente retrovirus dell’Aids disattivando la componente maligna e modificandolo per trasportare il gene sano, “infettando” le cellule staminali dei bambini. Cellule staminali geneticamente curate e iniettate nel sangue dei bambini. E come il virus, quando è dannoso, invadere l’organismo imponendo nel cuore delle cellule il gene sano. Anni di prove, piccoli passi, retromarce fino all’epilogo positivo dei sei curati “genialmente” all’istituto S.Raffale Telethon per la terapia genica di Milano. E la pubblicazione su Science ad informare la comunità scientifica.
Anche dalle nostre parti ci sono avanzati centri di ricerche sulle staminali, ambito decisamente delicato che va a toccare le sensibilità etiche dei soggetti culturali in campo. Ma i cui esiti, non tutti approvati all’unanimità, hanno ridato speranze per la cura di malattie fino a ieri considerate insuperabili. Per esempio il Centro presso l’università di Modena e Reggio.
Il Centro Interdipartimentale Cellule Staminali e Medicina Rigenerativa (CIDSTEM) dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha sede presso il Centro di Medicina rigenerativa (CMR) “Stefano Ferrari”, punto di riferimento internazionale per le terapie avanzate mediante l’utilizzo di cellule staminali epiteliali, che dispone di un’officina farmaceutica di produzione autorizzata GMP. Il CIDSTEM aderisce alla piattaforma Scienze della Vita della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna che assicura come la conoscenza generata dalla ricerca pubblica regionale sia convertita prima in tecnologie e processi, quindi in prodotti e servizi commercializzabili per le imprese. La mission del CIDSTEM è “portare ai pazienti soluzioni efficaci per problemi medici gravi, dove il ricorso alla medicina rigenerativa risulta essere l’unica o la migliore alternativa terapeutica, tale quindi da giustificarne il ricorso, attraverso eticità ed eccellenza scientifica”.
Il centro reggiano-modenese, diretto dal professor Michele De Luca, è specializzato per ora nell’applicazione di cellule staminali per la cura di patologie cutanee, del cavo orale, della vista e delle vie respiratorie.