Una “manovrina” da 1,6 miliardi di euro, ecco il piano del governo per rientrare nel limite del 3% del deficit. Un risultato raggiungibile con la vendita di immobili del demanio per 500 milioni e tagli alle spese di ministeri ed enti locali per ben 1,1 miliardi; eliminate le ipotesi di aumenti sugli acconti Ires insieme all’incremento delle accise sulla benzina, rinviati i 330 milioni per finanziare la cassa integrazione in deroga.
La vendita degli immobili – spiega il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni – “verrà effettuata attraverso la vendita alla Cassa depositi e prestiti. I tagli alla spesa non riguarderanno i ministeri della Ricerca, dell’Istruzione e della Sanità e saranno attuati “- aggiunge il ministro – “in forma più o meno lineare”.
Smentiti gli aumenti delle accise: sui carburanti, si era parlato di ben 6,5 centesimi al litro mentre per l’acconto Ires crescita da 101 al 103 per cento.
Brutte notizie sul lato cassa integrazione in deroga, i 330 milioni previsti inizialmente non sono più disponibili ma è prevista- come spiega il ministro, nell’ambito della legge di stabilità- “la possibilità di fare un dl parallelo in cui possono essere affrontate questioni aperte”.
Il decreto approva lo stanziamento di 210 milioni di euro per l’emergenza immigrazione di cui 20 per l’accoglienza di minori non accompagnati e 190 per fronteggiare “problematiche derivanti dal fenomeno”. Tali fondi – come afferma un comunicato stampa del governo- provengono per 90 milioni di euro dal Fondo rimpatri; per 70 milioni di euro dalle entrate dell’Inps derivanti dalla regolarizzazione degli immigrati; per 50 milioni di euro mediante corrispondente riduzione del «Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura».
Cosa prevede la legge di stabilità 2014
La manovra finanziaria sulla quale si sta lavorando prevede una riduzione del cuneo fiscale, dei 10-15 miliardi previsti, 4-5 saranno dedicati alla riduzione delle tasse. Un vantaggio che si divide tra aziende, con minori versamenti Inail e Irap, e verso i privati con maggiori detrazioni fiscali equivalenti ad un aumento della retribuzione media di 200 euro.
8-10 miliardi saranno dedicati ai comuni, per integrare il deficit di entrate proveniente dalla Service tax rispetto all’Imu, alle missioni militari, interventi a sostegno dei poveri, Anas e Fs.
Per le pensioni si parla della possibilità di prendere un anticipo, concludendo il lavoro 2-3 anni prima, restituendolo poi in piccole rate durante il periodo di pensionamento.