Firenze – Un “Nuovo Patto per il lavoro” è stato firmato dal Ministero del Lavoro con la Regione Toscana. Il protocollo sottoscritto è finalizzato a dar vita a un piano complessivo e organico delle politiche attive regionali. Il protocollo, siglato dal ministro Andrea Orlando e dal governatore Eugenio Giani, sarà finanziato con 53,8 milioni di euro, parte dei 323 mln di euro accumulatisi nel tempo come residui storici della Cig in deroga, e sbloccati nelle scorse settimane.
“Si affronta spesso la questione delle politiche attive e della formazione come un modo per affrontare il tema del mismatch e del rischio di disoccupazione – dice il ministro nel corso di un ampio intervento che comprende i molti temi di cui si sta dibattendo sul tema lavoro – ma credo che dovremmo affrontarlo anche da u altro punto di vista. Noi siamo in una fase di riorganizzazione delle catene del valore a livello globale, dopo la pandemia molte cose sono destinate a cambiare. Le chiusure sono anche una conseguenza di questo aspetto. I grandi attori globali si stanno muovendo per conquistare pezzi di produzione. L’Europa deve rispondere (ha già risposto, perché rispetto alla crisi precedente l’europa ha deciso di non far disperdere forza lavoro e capacità produttive, dobbiamo coontinuare così mettendo il tema del lavoro non solo dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista della competitività e dela capacità di conquistare nuovi spazi a livello globale, perché un Paese è forte, un continente è forte, anche in ragione della qualità della sua forza lavoro. La potenza industriale del Paese, dovremmo ricordarlo, è dovuta sì a grandi capacità impenditoriali, ma anche al fatto che i lavoratori italiani, gli operai gli artigiani, hanno saputo fare meglo di tanti competitor a livello globale. Questo è un dato che dobbiamo manutenere. Le politiche attive vanno viste anche da questo punto di vista.
“Credo che noi oggi ci troviamo in una situaizone nella quale questo tipo di investimento va visto ne’ più ne’ meno come quando si investe su una strada, o sull’informatica, o sull’infrastruttura. Facciamo un conto a palmi: abbiamo oggi circa un decimo dei dipendenti dei centri per l’impiego della Germania, se riusciremo a compiere rapidamente il porcesso di potenzimaneto arriveremo a un quinto, quindi saremo sempre largamente sotto. Per questo anche la discussione sulla prevalenza del pubblco o del privato è abbastanza di lana caprina, perché noi intanto dobbiamo costruirlo, il pubblico, poi vedere come si interrelaziona col privato, e questo sarà in larga parte consegunete a un dialogo sociale come quello che si è sviluppato qui in Toscana, che deve modualrsi da realtà a realtà”.
Essenziale, per il mnistro, l’interrelazione con le Regioni, ritenuto un lavoro importantissimo e che stiamo “portando all’ultimo miglio”. “Oggi è una giornata importante, non solo perché firmiamo questo protocollo – dice Orlando – credo sia stato giusto sbloccare queste risorse perché moralmente non ci possiamo consentire di tenere ferme risorse che riguardano il lavoro. Lo stesso ragionamento lo faccio alle Regioni: non è ammissibile che ci siano risorse non utilizzate che rimangono ferme in un momento come questo. Da tre anni c’è mezzo miliardo di euro stanziati che alcue Regioni, (la Toscana è tra queste) hanno utilizzato, mentre altre no. La firma di questo protocollo è importante, in vista anche del passaggio con le parti sociali, in modo che non sarà il progetto del ministero, ma il progetto di un “sistema”. “.
Le risorse del “patto”, il cui dossier è stato seguito in questi mesi dall’assessora al lavoro e all’istruzione Alessandra Nardini, sono state ricavate dallo sblocco da parte del Ministero del Lavoro, avvenuto nelle scorse settimane, di 323 milioni di euro accumulatisi come residui “storici” della cassa integrazione in deroga. La Toscana sarà la Regione che riceverà la quota maggiormente consistente.
Con la firma del protocollo, le parti avviano una stretta collaborazione per sviluppare strumenti, anche innovativi, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di intervento sul mercato del lavoro.
La Regione, sulla base dell’esperienza maturata con il Piano integrato per l’occupazione realizzato negli scorsi anni, punta a finanziare una serie di prestazioni di politica attiva – dal sostegno alle nuove competenze all’implementazione dei patti locali per la formazione – dirette a favorire l’inserimento lavorativo e aumentare l’occupabilità di lavoratrici e lavoratori, disoccupati e inoccupati.
Il piano e le singole misure, a cui si affiancherà il percorso di potenziamento dei servizi per l’impiego in fase di perfezionamento da parte di Ministero e Regioni, saranno oggetto di concertazione con le parti sociali attraverso il continuo confronto con la Commissione regionale tripartita e la prosecuzione dell’interlocuzione con Ministero del Lavoro, Anpal e Arti, l’agenzia regionale toscana per l’impiego.
Il nuovo patto per lo sviluppo dell’occupabilità e delle competenze negli ambiti economici territoriali della Toscana presterà una particolare attenzione a giovani, donne, categorie più vulnerabili e lavoratrici e lavoratori delle aree di crisi.