Protesta lavoratori AT, Nardella: “Il Comune non ha più controllo sul servizio”

Firenze – Servizio bus in crisi, il dato è ormai conclamato, ritardi, corse saltate, ecc, sono problemi che pesano nella vita di tutti i cittadini. E oggi, con il presidio che è stato organizzato dai Cobas aziendali insieme a Fast Confsal, con i lavoratori vestiti con le magliette della vecchia Ataf, il problema è venuto fuori in tutta la sua durezza, in tutti i suoi profili, in buona sostanza nei disagi che colpiscono i cittadini e che diventano ancora più pesanti per i lavoratori, in particolare gli autisti.  Il sasso lo getta intanto il sindaco, Dario Nardella: “Purtroppo con il senno del poi non si risolvono problemi. Ormai è questo il meccanismo e bisogna farci i conti. Duole dire che il Comune non ha più strumenti diretti di controllo del servizio”.

Se questo è il sindaco, a parlare a chiare lettere è uno “storico” sia della guida dei bus sia del sindacato, ovvero Alessandro Nannini: “Il Partito democratico ha voluto la privatizzazione di Ataf e dell’intero servizio di trasporto su gomma in tutta la Regione. Il risultato? Servizio peggiore, condizioni di lavoro inaccettabili e paghe da fame. E poi hanno il coraggio di lamentarsi perché non trovano autisti”.

Salari da fame, ovvero, dopo 30 anni di servizio, come spiega Nannini, si arriva a 1500 euro al mese. Per i neo assunti, si parla di 1.150-1200 euro al mese. E tanti vengono da fuori, per cui in quello stipendio deve rientrare l’affitto, le spese di chi vive in una città non sua, e dunque, “spiegatemi come si fa a vivere a Firenze con quella cifra”, dicono in molti, a fronte, anche, del bel noto caro casa che affligge la città, tant’è vero che per molti la soluzione è affittare una stanza con altri colleghi.

Eppure la campagna di ricerca e assunzione autisti si sta facendo martellante, da parte di Autolinee Toscana, che ha anche ventilato l’ipotesi di relcutare personale anche tra le persone prese in carico dalla Caritas, migranti compresi. La cosa non è piaciuta a Fratelli d’Italia, ma la discriminazione razziale poco importa ai sindacati, quando, spiega Nannini, non si tratta di integrazione o meno dei migranti, bensì di paghe “indegne” e di umiliazione del lavoro. E questo è valido per tutti, migranti e non. Senza parlare, dice il sindacalista, del taglio dei diritti, come ad esempio “gli 8 giorni di riposo in meno dei neo assunti. Insomma, i nuovi assunti, a parità di lavoro con gli storici, hanno meno diritti e meno soldi”. A questo proposito, c’è anche una piccola guerra dei numeri; infatti, i neo assunit possono trovarsi in busta paga anche 1400 euro. “Attenzione però – spiega Nannini-  in quella cifra  rientra la rateizzazione della 13esima e della 14esima”.

Di fatto, la professione non deve essere molto allettante, dal momento che gli autisti scarseggiano anche con la nuova scuola aziendale, dove fino a 29 primavere si prende l’apposita patente gratuitamente, e al di sopra ci sono comunque agevolazioni. La grande svolta comunque, quella che peggiorò le cose, fu, secondo i sindacati oggi in piazza, la privatizzaizone dell’Ataf, operazione fortemente voluta dall’e sindaco Matteo Renzi, “presente il suo vice Nardella – continua Nannini – che ora si lamenta”. O perlomeno si rivela molto critico circa l’esito dell’operazione fortemente voluta dalla Regione guidata da Enrico Rossi, ovvero la gara regionale unica per gestire il trasporto pubblico su gomma dell’intera Toscana. Gara tra l’altro che ebbe vita lunga, difficile e travagliata.

“Purtroppo questa gara è nata male. Una gara di queste dimensioni, su scala regionale, è difficilissima da gestire. In passato la Regione avrebbe dovuto fare diversamente”, sono le parole di Nardella, che conclude: “Dobbiamo gestire questa gara, c’è poco da fare”. Almeno fino alla scadenza.

Dal presidente della Regione Eugenio Giani : “Ci sono delle zone su cui ho fatto una verifica, in cui mi sembra che le cose funzionino. L’impatto con la scuola sta reggendo. Altre in cui si segnalano deficit di servizio su cui occorre intervenire. Noi per il Trasporto pubblico locale nel complesso spendiamo 650 milioni. Io dalle aziende che gestiscono questo servizio mi aspetto risultati”, è la risposta alle domande dei giornalisti sulla questione, comparando inoltre i risultati della regione Emilia Romagna, da sempre omogenea alla Toscana, in cui per il tpl si spendono 470 milioni. Dunque, a fronte della spesa toscana, ribadisce ancora Giani, “voglio vedere i risultati”.

Sulla questione, fuoco incrociato da sinistra a destra. “Vogliamo ricordare le responsabilità del Partito Democratico fiorentino nella privatizzazione di ATAF, oltre che di quello regionale nell’aver pensato e creato la gara regionale rimasta sospesa nei tribunali a lungo. Non ci convincono le istituzioni (Comune e Regione) impegnate a scaricare le responsabilità sui soggetti gestori. A noi spetta la funzione di definire le regole entro cui deve svolgersi un servizio essenziale, soprattutto per chi ha bisogno del trasporto pubblico per muoversi. Su chi lavora si scaricano le tensioni nate dai disservizi, così come le situazioni di insicurezza, con tanti episodi, non sempre resi noti pubblicamente”, è la nota diffusa dai consiglieri comunali di Spc, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, a margine dell’incontro che si è tenuto fra i capigruppo e una delegazione di lavoratori, oggi in Palazzo Vecchio. Al termine del confronto, la “promessa” di convocazione dei lavoratori alla Commissione consiliare 6, che si occupa di ambiente, vivibilità urbana e mobilità.

Sulla questione torna anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, Francesco Torselli: “Meglio tardi che mai, è proprio il caso di dirlo. Oggi per la prima volta il sindaco Nardella si è finalmente ravveduto sulla maxi gara regionale per il trasporto pubblico locale. Alla fine ha dovuto darci ragione: abbiamo sempre contestato l’introduzione del gestore unico e la relativa gara, temevamo che avrebbe comportato un peggioramento del servizio che di fatti si sta verificando. Noi abbiamo sempre detto che quella gara non doveva essere fatta.
Nardella a lungo ha creduto nella bontà del progetto della Regione Toscana, oggi si è accorto di essersi sbagliato. Nessun pentimento, purtroppo, da parte della Regione Toscana che, però, dopo una strenua difesa del gestore unico (che ricordiamo essere il medesimo della tramvia fiorentina) pochi giorni fa ha strigliato Autolinee Toscane per i continui disservizi. A quanto pare erano troppi i reclami arrivati all’assessore Baccelli”.

 

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