Pronto badante 3.0, oltre 25mila telefonate in un anno, i numeri di un successo

Firenze – Il convegno “Pronto badante 3.0 – Motore di integrazione e diffusione del territorio” che si è tenuto  all’Antico Spedale del Bigallo di Bagno a Ripoli, il 12 maggio scorso, è stata occasione per fare il punto di un’iniziativa che ha riscosso grande successo. Organizzato dalla cooperativa sociale Nomos con il contributo della Regione Toscana e il patrocinio del Comune di Bagno a Ripoli, ha visto istituzioni e operatori del settore socio-sanitario a confronto per una riflessione ad ampio raggio sui servizi di welfare nella zona fiorentina sud-est.

Ha aperto i lavori  il  Sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’area Sud est, che ha rilevato  l’ottima riuscita del progetto.

Il progetto – ha detto – ha come punto di forza la tempestività con cui comunica e informa le famiglie che si rivolgono al numero verde. Quando si parla di anziani con fragilità, prima avviene la presa in carico della persona, più è la riposta è  appropriata”. Anche il nostro Comune, hanno osservato Casini  e la vicesindaca Belli, “cerca da sempre di coinvolgere il più possibile le famiglie, con l’attivazione ad esempio di sportelli dedicati come quello del segretariato sociale che partirà a breve, il Punto insieme e lo sportello anziani. Per le amministrazioni è importante mettere in rete il più possibile le realtà che nel territorio si occupano di anziani, dalle istituzioni, le Rsa, il terzo settore. Con l’obiettivo di aumentare e rendere sempre più coordinate e integrate le risposte alle situazioni di fragilità”.

Presenti molti amministratori locali del territorio interessato, da Paolo Sottani (Sindaco di Greve in Chianti) a Monica Marini (Sindaco Comune di Pontassieve), agli Assessori alle Politiche Sociali e della Salute Tommaso Cipro ( Comune di Rignano sull’Arno) e Ilaria Belli ( Comune di Bagno a Ripoli), che  hanno riportato le esperienze  dei rispettivi Comuni nel settore socio-sanitario.

foto-gaia-guidotti-nomos-213x267Sull’argomento abbiamo rivolto alcune domande a Gaia Guidotti Responsabile del Progetto badante per conto della  Capofila Nomos.

Quali i dati del Progetto ?

“Nell’area fiorentina  Sud est, sono state 195 le  famiglie assistite in un anno (da marzo 2016 a marzo 2017) e 114 i buoni lavoro emessi; risultano 195 dunque, le famiglie che dopo aver segnalato al numero verde 800593388 un momento di fragilità di un parente anziano, hanno ricevuto la visita a domicilio di un operatore e successivamente un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una badante. Con un contributo complessivo pari a 34.200 euro (ogni voucher vale 300 euro). Di queste 114 famiglie, 16 risiedono sul territorio di Bagno a Ripoli, altrettante a Figline e Incisa Valdarno, 21 a Pontassieve, 14 a Reggello (di seguito la suddivisione complessiva nei comuni della zona fiorentina sud-est). La maggior parte degli anziani assistiti sono donne, 62 contro 52 uomini, l’età media ammonta a 84,7 anni. Il numero totale di telefonate al numero verde di Pronto badante è stato invece pari a 172 (33 a Bagno a Ripoli, dove il contributo economico è stato quindi concesso al 48% dei richiedenti).

Quanto ai dati complessivi, Pronto badante ha avuto   oltre 25mila telefonate in un anno al numero verde regionale 800593388, oltre 6.600 visite domiciliari e 5.285 buoni lavoro attivati per un finanziamento complessivo di 1 milione e 585mila euro, che sono senz’altro, come ha commentato anche l’assessore regionale Saccardi, i numeri di un successo. La chiave è l’innovativo modello di governance che sta alla base del progetto. Per la prima volta il soggetto pubblico entra direttamente nelle famiglie che necessitano di sostegno, informazione e un aiuto concreto, attraverso il ricorso al volontariato e al mondo della cooperazione sociale”.

Come si avvia l’intervento di  Pronto badante?  

“L’intervento che si avvia chiamando il numero verde di Pronto badante 800593388  è attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle 18 ed il sabato dalle ore 8 alle 13 per segnalare il momento di difficoltà dell’anziano.
Il progetto prevede: Visita domiciliare entro 48 ore, dalla segnalazione al Numero Verde;  Erogazione di un buono lavoro (voucher) di 300 euro, una tantum, per coprire fino a un massimo di 30 ore di lavoro occasionale regolare di un assistente familiare;  Tutoraggio in itinere e prima formazione “on the job” personalizzata, direttamente a casa dell’anziano, per aiutare la famiglia e l’assistente familiare nel periodo in cui viene attivato un primo rapporto di assistenza familiare. Il progetto ha come obiettivo il sostegno alla famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano ed è rivolto a utenti con età uguale o superiore a 65 anni, residenti in Toscana, trovarsi in un momento di difficoltà, non avere già in atto un progetto di assistenza personalizzato (PAP) da parte dei servizi territoriali. Il progetto , con il coinvolgimento del terzo settore, coinvolge in Toscana:  177 Associazioni di volontariato,  88 Cooperative sociali,  47 Patronati, 33 Altri soggetti onlus”.

Si è parlato anche del progetto Rsa e territorio.. di che si tratta? 

Durante il convegno è stato rinnovato l’accordo contrattuale per la definizione dei rapporti giuridici ed economici tra i soggetti pubblici e i gestori delle Rsa e i patti di intesa approvati e sottoscritti con le Rsa del territorio ripolese (Masaccio, Villa Jole e Villa Santa Teresa) per l’attivazione del progetto “Rsa e territorio” . Con tale accordo le strutture mettono  a disposizione del Comune alcuni servizi rivolti ad anziani che non sono domiciliati nelle Rsa ma ma possono usufruire di alcuni loro servizi (pasto presso la struttura, bagno assistito, ginnastica di gruppo e formazione per i familiari)”.

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