Interviste a Maurizio Marchetti sindaco di Altopascio e Rossana Soffritti, primo cittadino di Campiglia Marittima
La capacità di coniugare turismo, agricoltura, artigianato alle eccellenze paesaggistiche storiche e culturali che rendono famosa la Toscana può essere un volano molto importante per un rilancio dell’economia e per uno sviluppo che è attento all’ambiente e alla qualità della vita. Su questi temi abbiamo interpellato alcuni Sindaci di Comuni di medie dimensioni (circa 15mila abitanti) che si stanno adoperando in questa direzione. Oggi Stamp propone le interviste realizzate con Maurizio Marchetti, sindaco di Altopascio, e Rossana Soffritti, primo cittadino di Campiglia Marittima.
Iniziamo da Maurizio Marchetti Sindaco di Altopascio in provincia di Lucca, lungo la via Francigena e che fu sede del celebre “Spedale” e dei Cavalieri del Tau.
In quali direzioni state puntando per la promozione turistica?
“Da sempre riteniamo che anche il nostro territorio possa offrire delle opportunità ai turisti che sono interessati alla cultura e alla storia. Per questo abbiamo lavorato in questi anni sulla via Francigena, arrivando a ospitare il più grande cantiere archeologico esistente oggi in Toscana. I ritrovamenti hanno avuto eco mondiale, conquistando una copertina di Science e servizi televisivi importanti. Ogni anno un centinaio di studenti di tutto il mondo vengono da noi. Inutile sottolineare le ricadute economico di tutto questo”.
Patrimonio storico e artistico ma anche qualità della vita…
“C’è uno slogan che abbiamo spesso utilizzato per fotografare l’offerta di Altopascio : pane e ospitalità. Con questo intendiamo dire che l’accoglienza è massima per tutti, e che il pane di qualità rappresenta il fiore all’occhiello della produzione locale. Un binomio che ha influenzato lo sviluppo del paese e dei suoi cittadini. Ogni anno ospitiamo 2500 pellegrini da tutta Europa, per il quali offriamo gratis la nostra foresteria”.
Quali iniziative per rendere il suo territorio più accogliente?
“Da almeno 20 anni abbiamo lavorato per migliorare l’immagine e la funzionalità del nostro territorio, recuperando la parte dello storico ospedale del Tau e tante altre zone. Oggi interveniamo per recuperare l’ultima parte del complesso storico, che è destinata a una nuova biblioteca e un palazzo della cultura, consegnando alla città un recupero eccezionale. Oltre a questo, nella zona dove si svolgono gli scavi, verrà recuperata la storica Abbazia. Una parte sarà destinata alla seconda foresteria a disposizione dei pellegrini”.
Nel binomio turismo-cultura oltre che eventi e manifestazioni, quanto è importante stimolare la produzione culturale, il recupero di tradizioni e la sperimentazione del nuovo?
“Crediamo molto nell’effetto-volano che la cultura possa rappresentare per l’intera cittadinanza. Per questo abbiamo lavorato duramente per riaprire, dopo decenni , il cinema del paese, arricchendolo però della funzione teatro. Un luogo che ci ha permesso di creare eventi e mettere in piedi una compagnia teatrale giovanile che riesce a innovare attingendo alla nostra tradizione secolare. E’ questo un esempio di tante iniziative, come la giornata medievale, che crea cultura e interesse”.
Ed ecco le rifilessioni di Rosanna Soffritti Sindaco di Campiglia Marittima, importante centro della Val di Cornia (Li) il capoluogo antico borgo tra la collina e il mare.
A Campiglia M.ma la promozione turistica quali comparti economici può attivare ?
“Se pensiamo al territorio in cui il nostro Comune è inserito, a parte le attività direttamente connesseal “sistema turismo” come quelle ricettive, la vicinanza con il mare, il patrimonio culturale e paesaggistico, il parco termale e la nostra storia millenaria legata alla siderurgia oggi e alla trasformazione dei metalli prima, diventano elementi interessanti per ripensare tutto il sistema economico basato precedentemente su agricoltura e turismo e PMI. Pensiamo al comparto legato ai servizi turistici (accoglienza, guide turistiche, trasporti), all’innovazione legata ai servizi ricettivi, allo sviluppo della cultura del benessere, al potenziamento della nostra capacità di accoglienza legata alle reti di impresa che a vario titolo possono concorrere, insieme alla Parchi val di Cornia (esempio di gestione del patrimonio culturale innovativa e profetica) alla diversificazione dell’offerta turistica. Inoltre le aziende enogastronomiche, le cantine, i frantoi (numerosi e di alta qualità) possono, da sole, riuscire a favorire la destagionalizzazione legandosi alle moderne tipologie di turismo (cicloturismo ad esempio) e favorendo la connettività con il nostro tessuto economico anche in attività che possono sembrare secondarie rispetto al turismo, ma che fanno parte in maniera inscindibile del mondo produttivo locale”.
Ritiene che la promozione possa contribuire a migliorare la qualità della vita della popolazione?
“Certamente, a parte l’aspetto economico che,a partire dal turismo favorirebbe tutti i settori economici,la rinascita dei centri abitati, il decoro urbano,i servizi generici,la vivibilità in generale,non possono che migliorare per tutti,turisti e cittadini. Poi,si sa che più un territorio viene vissuto più si rafforzano i valori,le identità, la creatività di chi li abita”.
Quali iniziative intende prendere in questo settore?
“C’è bisogno di uno sforzo collettivo, solo se tutti i cittadini amano il proprio territorio può esserci un salto di qualità. Noi amministratori stiamo lavorando affinchè tutti i Comuni della Val di Cornia si dotino di una linea comune per la gestione dell’accoglienza, stiamo lavorando tutti insieme (cinque Comuni della Val di Cornia) ad un nuovo modello di gestione della Parchi spa società pubblica che deve garantire la tenuta della governance turistica del territorio. Nello specifico, oltre a questo, ad oggi lavoriamo affinchè gli uffici turistici siano gestiti da un unico soggetto e aperti gran parte dell’anno, agli eventi culturali di qualità e al miglioramento nella comunicazione tra pubblico e privato, elementi che possono aiutare molto il cambiamento di cui abbiamo bisogno”.
Turismo e cultura: una sinergia non solo rivolta al passato ma anche in direzione della produzione culturale e,quindi, di una comunità viva..
“Fondamentalmente, l’uomo è un animale culturale, ovvero senza imparare non può divertirsi, il turismo è divertimento e scoperta e non si può conoscere un territorio prescindendo dalla cultura, attraverso la cultura si rafforza ciò che oggi è perennemente a rischio, il passato, ciò che eravamo e che siamo, l’anima del territorio. Il nostro compito è di fare della cultura lo strumento di produzione più efficace che esista, per farsi conoscere e dare un’immagine vera di sé”.