Anche l’Emilia-Romagna è al centro dell’emergenza profughi che come ogni estate da anni si sta abbattendo sull’Italia. Due mesi fa i dati 2016 parlavano di circa 8mila persone accolte in regione, ma il bel tempo e gli ultimi massicci sbarchi sulle coste italiane hanno fatto aumentare il numero di migranti bisognosi di accoglienza.
Le città capoluogo che finora registrano una situazione critica sono principalmente Bologna, Modena e Parma.
A Bologna l’hub di via Mattei è al gran completo. Solo nell’ultima settimana sono arrivati 400 profughi, un numero deciso dal Viminale con un telegramma a fine luglio e destinato a cambiare. Perché se da una parte è vero che nei prossimi giorni non sono previsti arrivi, non è detto che non ne possano essere organizzati in emergenza nel giro di 24 ore.
Così, al centro di accoglienza regionale di via Mattei sono state montate quattro nuove tende, che si aggiungono alle precedenti dieci già montate a fine giugno. All’incirca centoventi posti in più a disposizione all’interno dell’ex Cie. L’accoglienza ordinaria prevede 300 posti. Con gli ultimi sbarchi sotto le Due Torri sono arrivate soprattutto donne sole, nigeriane e ivoriane, e tante famiglie. Ci sono dieci bambini piccoli ospitati con i propri genitori. Loro saranno i primi ad essere trasferiti nelle strutture di seconda accoglienza.
Fuori dalla struttura, intanto, sono sempre di più i gruppetti di richiedenti asilo che con il braccialetto giallo al polso si intrattengono sotto qualche albero di fronte alla piazzetta dei colori di via Mattei, mentre altri camminano in fila verso il centro.
Nell’ultimo anno sotto le Due Torri c’è stato un incremento degli arrivi del 28,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’anno scorso, sempre in estate, erano accolte 1.085 persone, oggi sono ben 1.394. Mentre in Regione i richiedenti asilo sono praticamente raddoppiati: 8.450 oggi a fronte di 4.440 del 2015.
Dall’inizio dell’anno sono 46 i minori stranieri non accompagnati giunti a Modena. Ben nove nell’ultima settimana: un dato, quest’ultimo, che se non è ancora ritenuto preoccupante, costituisce però un campanello di allarme per il Comune. I minori stranieri non accompagnati sono infatti ritenuti dalla legge in stato di abbandono; il Comune è quindi obbligato a collocarli in un luogo protetto ed è chiamato ad assumerne, nella figura del sindaco, la funzione di tutore.
In provincia sono attualmente 1141 i profughi e richiedenti asilo accolti sul territorio della provincia; di questi 677 sono a Modena e i restanti negli altri comuni ad esclusione di quelli della Bassa terremotata. Numeri che già nei giorni scorsi hanno fatto dire al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che “nel territorio modenese e nella città di Modena in particolare, siamo al limite delle possibilità di accoglienza”. Il sindaco ha anche scritto al ministro Angelino Alfano per chiedere “maggior equilibrio a livello nazionale e regionale delle quote di assegnazione”.
Oltre a 677 profughi di Mare Nostrum, Modena ne accoglie altri 65 all’interno dello Sprar finanziato dal Ministero e gestito direttamente dal Comune e 113 minori non accompagnati per i quali i Servizi sociali hanno attivato progetti assistenziali ed educativi specifici. Di questi, 84 sono accolti in comunità e 29 in famiglie affidatarie. Tra loro, i 46 giunti dall’inizio del 2016 sono in gran parte ragazzi già 17enni e provengono principalmente da Pakistan, Marocco, Bangladesh e Albania. Gambia e Bangladesh sono i paesi d’origine degli ultimi nove arrivati che i Servizi sociali hanno già collocato in strutture per minori.
Quanto a Parma, un mese fa era la provincia emiliana con il maggior numero di profughi accolti nel 2016: 1267, di cui 703 a Parma città. Con un distribuzione poco omogenea sul territorio provinciale, che non ha mancato di suscitare polemiche politiche.