Tutto esaurito al centro Malaguzzi per la conferenza ”Africa, sfida decisiva per il nostro futuro “. Guest star della serata Romano Prodi che, insieme a don Giuseppe Dossetti e Paolo Sannella, presidente del Centro Relazioni con l’Africa della Società Geografica Italiana, ha spiegato al pubblico che il Continente nero è povero e pieno di contraddizioni. Prodi, che è tornato ad occuparsi di Africa nella veste di Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Sahel dopo che il Quirinale si è rivelato un miraggio peggio di quelli del deserto, ha illuminato la platea: “L’Africa è ancora piena di contraddizioni: si è svegliata solo di recente ed ha una povertà drammatica. Si vedono degli spiragli però diversi dal passato. Una cosa è certa: mentre l’Italia ha una presenza economica capillare nei paesi del mediterraneo, ad esempio nei paesi della primavera araba era il primo o secondo paese investitore contraente, invece nell’africa subsahariana non c’è. Non ci siamo nei dati sul commercio e gli investimenti. Invece l’Italia è bene che presti attenzione a questo ambito, che rappresenta una parte crescente dell’economia mondiale”.
“Di certo l’Africa non è nel Rinascimento, – ha aggiunto l’ex premier – ma è di certo iniziato quel fermento che va aiutato con l’intelligenza sia politica che economia. Non è che l’Africa diventi la California domani, ma è la parte del mondo con l’aumento demografico più alta. L’età mediana del Niger è di 18 anni, da noi 43 anni: da questo dato si capisce quale sia la potenzialità e il dramma di queste popolazioni, perchè se non c’è sviluppo si genera una spinta migratoria incontrollata”.