Grosseto – Tutto è partito da un servizio de Le Iene. Il programma di Mediaset ha finto di ingaggiare l’ex capitano della Costa Concordia, Francesco Schettino. E la conseguenza è stata la richiesta di arresto dal principale indiziato del naufragio del Giglio da parte della Procura di Grosseto.
Secondo la Procura del capoluogo maremmano, infatti, sussisterebbe il pericolo di fuga dell’ex comandante della Concordia. Quando le Iene di Mediaset hanno proposto di ingaggiare Schettino per il programma L’Isola dei Famosi, infatti, un sedicente procuratore del capitano si sarebbe detto disponibile a fronte del pagamento di 2,5 milioni di euro.
Ovviamente Schettino ha subito smentito. La persona ritratta nel servizio che ha dichiarato di essere un mio rappresentante non è mai stato investito di alcun mandato a portare avanti surreali trattative”, ha dichiarato.
Sarà un caso, ma uno dei legali di Schettino, Domenico Pepe, ha deciso proprio dopo questo “affaire Isola dei Famosi” di lasciare la difesa del capitano. “Sono stanco”, ha dichiarato l’avvocato. Quanto alla partecipazione al reality, ha spiegato Pepe, venne contattato nel corso del 2014 da Mediaset, rete televisiva che lo manda in onda, ma poi la cosa non ebbe seguito.
Sia come sia, la Procura di Grosseto, ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame affinché Schettino venga arrestato, ravvisando nella sua condotta il pericolo di fuga. Il Tribunale di Grosseto ha condannato l’ex capitano della Concordia a 16 anni e 1 mese per il naufragio dell’isola del Giglio, ma non ha ritenuto necessario l’arresto in quanto ha escluso il pericolo di fuga. La nuova richiesta della Procura maremmana mette in discussione proprio questa decisione del Tribunale. “Le nostre preoccupazioni erano fondate”, ha spiegato il pm Maria Navarro.