Firenze – È la prima associazione che unisce le associazioni nazionali pubbliche e private nel campo della procreazione medicalmente assistita, con l’obiettivo di contribuire alla lotta contro la sterilità umana, promuovendo studi e ricerche e valorizzando il rapporto con i pazienti: è la Fondazione di Partecipazione PMA Italia,che verrà presentata venerdì 30 giugno a Firenze, presso Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana.
Un progetto innovativo, promosso dall’Associazione PMA Italia, volto a trasformare lo scenario della Medicina della Riproduzione nel nostro Paese a beneficio sia degli operatori che dei pazienti; lo scopo della Fondazione è quello di creare uno spazio di discussione e confronto per tutti i soggetti coinvolti nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita e di porsi come punto di riferimento scientifico e autorevole interlocutore istituzionale in questo campo.
Attraverso l’innovativo strumento della “Fondazione di partecipazione” per la prima volta i centri di PMA pubblici e privati faranno parte di una medesima organizzazione allo scopo di collaborare nell’elaborazione di azioni e strategie comuni per migliorare gli standard di qualità e di efficacia delle tecniche di PMA, valorizzare i rapporti con i pazienti, contrastare le cause di infertilità umana e tutelare gli interessi degli operatori della PMA.
Questo, in un Paese che da anni sta vivendo un drastico calo delle nascite: nel 2016 in Italia sono nati 470mila bambini: 20mila in meno del 2015 e 100mila in meno del 2010. Un vero e proprio minimo storico: l’Italia è tra i Paesi in Europa dove nascono meno bambini(1,39 per donna nel 2013) e tra quelli dove l’età media delle donne al primo parto supera i 30 anni; a questo ritmo, nel 2022 ci saranno in Italia 4.000 classi di prima elementare in meno rispetto a oggi. Anche la Toscana segue il trend negativo: nel 2015 il calo delle nascite rispetto all’anno precedente è stato del 4,2%, con quasi 1.200 nascite in meno.
Tra le cause, anche la crescita dell’infertilità: su 10 coppie il 20% circa (una su cinque) ha difficoltà a procreare per vie naturali (20 anni fa la percentuale era circa la metà); circa il 40% delle cause di infertilità riguardano prevalentemente la componente femminile, l’altro 40% riguarda la componente maschile ed un 20% invece è di natura mista.