“Mi aspetto una presenza massiccia delle Misericordie, un momento di confronto come questo è sempre importante. Non dimentichiamo che il movimento delle Misericordie è comunque un movimento fatto di uomini che vivono le proprie realtà e che quindi vivono anche tutti i problemi che la società di oggi ci presenta, quindi anche questo è un momento importante per confrontarci e per capire anche come porsi di fronte alle nuove richieste che ci si presentano”. Queste sono le parole del Presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie Roberto Trucchi ai microfoni di Radio Vaticana, alla vigilia della due giorni di assemblea nazionale, che si concluderà stasera. Parole poco profetiche, visto che ieri su 800 aventi diritto si sono presentati, alla prima riunione, solo 65, facendo saltare l’appuntamento. Speriamo che oggi la presenza sia più massiccia, visto che si deve provvedere all’approvazione del nuovo statuto, che farebbe rientrare, come vogliono i vescovi toscani, lo scisma che quattro anni fa vide uscire alcune Misericordie importanti, prima fra tutti quella di Firenze.
Non a caso, agli stessi microfoni della radio della Santa Sede, il vescovo di Grosseto e correttore della Confederazione, monsignor Franco Agostinelli, ha dichiarato: “Questo è un evento molto importante per la storia delle Misericordie: Si accingono ad un passo che significativamente segnerà un po’ la loro storia: l’occasione è quella della ratifica del nuovo statuto nazionale, su cui dovranno rispecchiarsi un po’ tutte le Misericordie che sono sparse nel territorio. E’ una ratifica importante, oggi, intorno a questo statuto si ricompatta l’unità. L’augurio, quindi, che io faccio, è quello di tentare sempre di conservare e di difendere il valore dell’unità, di fronte a tutte le forze centrifughe o le tentazioni, che potrebbero sopraggiungere a detrimento di questa unità. Vorrei anche esortare tutti i confratelli delle Misericordie d’Italia, a restare fedeli alla propria origine, perché io credo che questo ci contraddistingue”. Aprendo invece, questa mattina, i lavori assembleari, a proposito dei contrasti emersi nelle scorse settimane sulla correttezza formale di alcuni passaggi per la convocazione dell’Assemblea e il nuovo Statuto, il vescovo Agostinelli ha detto che “sarebbe da irresponsabili fare ostruzionismo ad un cammino fatto con tanta fatica. Mi faccio portavoce dell’auspicio dei vescovi toscani e dell’episcopato italiano perché questo di oggi sia un giorno fondativo del cammino delle Misericordie”.
Intanto questa mattina la giornata si è aperta con la visita dell’assessore regionale alla sanità Daniela Scaramuccia, che ha consegnato un riconoscimento della Regione ai rappresentanti delle Misericordie dell’Isola del Giglio e di Porto Santo Stefano, le prime a intervenire nella notte del naufragio, per soccorrere e offrire aiuto di ogni tipo, dalle coperte al cibo oltre ovviamente al soccorso sanitario, ai superstiti della Costa Concordia.
Oggi le Misericordie sono diffuse su tutto il territorio nazionale, con presenze più forti al centro e al sud, e raccolgono circa 800 mila confratelli. Di questi circa 150 mila sono impegnati attivamente in servizi di volontariato assicurati grazie anche a 3.500 ambulanze e oltre 1.000 mezzi speciali. Molteplici i campi in cui operano, dai servizi di emergenza medica alla donazione di sangue ed organi, ai servizi sociali per disabili, anziani e portatori di handicap. Le Misericordie sono attive anche sul fronte della protezione civile con gruppi attrezzati e specializzati pronti ad intervenire nell’arco di sei ore. Negli ultimi anni le Misericordie hanno allargato i propri interventi anche a livello internazionale, dall’Albania al Kossovo, dalla Bielorussia al Ciad, dal sud-est asiatico martoriato dallo tsunami, fino ad Haiti e al Cile colpiti dal terremoto. Il modello italiano delle Misericordie è stato esportato ad oggi in tutto il mondo, facendo nascere 2000 soggetti simili a quelle italiane.
Foto: www.toscanaoggi.it