Firenze – Tempo di bilanci, per le politiche turistiche, oggettivate nelle varie iniziative, delle Pro loco mugellane. A tirare le somme, il presidente e coordinatore Sandro Corona, che allarga il discorso a una prospettiva di sistema, in cui lo sviluppo turistico è un importante tassello per il benessere territoriale. Ma non il solo.
“Le iniziative che abbiamo realizzato hanno avuto buoni riscontri – spiega Corona – come Pro Loco del Mugello, senza dubbio ci ha giovato il gioco di squadra. Mettere insieme ad esempio tutti gli eventi e gli appuntamenti comprese le Sagre caratteristiche di ciascun territorio in un opuscolo informativo, quest’anno pronto nei primissimi mesi del 2018, ha dato ordine e continuità alla comunicazione. Anche altre iniziative di stampo prettamente culturale, come “La musica del Campanile di Giotto” di Lorna Bianchi, che vanno verso la valorizzazione del territorio sono sempre tasselli molto graditi dal pubblico. Poi, tante conferme di eventi molto frequentati: la storica Sagra della Schiacciata a Bivigliano, a Vaglia la Festa della mora, ad esempio, o l’appuntamento Musiche in Viaggio, o il fortunatissimo e in via di potenziamento La Via degli Dèi, mentre, per il 2018, si sta organizzando la Festa della finocchiona a Bivigliano. Ma al di là delle iniziative, che sono tantissime e tutte interessanti, il vero lavoro consiste nell’attrarre il turismo nel circuito mugellano. Come? Aumentando le linee di comunicazione da un lato e dall’altro sviluppando un accordo strategico con le Città Metropolitane di Firenze e Bologna”.
Insomma, accanto a nuove necessità che nascono anche in seguito ai cambiamenti che la comunicazione stessa subisce, tuttavia, dice Corona, “sono stati fatti passi da gigante”. Il Mugello dunque si qualifica come un territorio che sta mettendo a punto un formidabile apparato comunicativo, che potrebbe permettergli di “fare il salto” ai grandi numeri. Ma qualcosa tuttavia va ancora perfezionato.
“Non solo qualcosa – dice Corona – ma fra tutti gli innumerevoli dettagli, c’è una sorta di svincolo che non può essere mancato, vale a dire, l’attenzione degli organi centrali”. Dunque, va bene essere bravi, va bene sforzarsi sul territorio, ma se manca il contributo della politica si rischia di trovarsi sempre su un’onda che da un momento all’altro può rivelarsi effimera. “Il concetto – dice Corona – è che la volontà di dare o meno lavoro alle persone dipende anche dai vertici della politica che gestisce il territorio. Ma per decidere davvero di dare il la allo sviluppo, nel nostro caso turistico, è necessario che il politico, vale a dire colui che ha gli strumenti per impostare, appunto, “politiche” turistiche di sviluppo, torni sul territorio per conoscerlo. In un certo senso, il mio è il grido comune di tanti sindaci e amministratori lasciati soli, che cercano di dare sviluppo e fare rete per riuscire a combattere crisi e concorrenza spietata. Se il territorio non parte, è perché la politica ha perso contatto col territorio”.
Ma non è un segreto per nessuno che la “controparte” politica del territorio Mugello è quasi sempre il Pd, come conferma Corona. Partito in crisi, con forti e laceranti dibattiti interni, cui l’accusa più pesante che è stata mossa è per l’appunto quella di aver perso il contatto col territorio. Vale a dire, una delle caratteristiche, come ricorda il presidente delle Pro Loco, che faceva parte della sua stessa identità. “Non so se anche noi, come associazioni locali, soffriamo proprio di questa perdita di “contatto” – dice Corona – tuttavia è vero che il dibattito nel Pd dovrebbe dar conto proprio di questo dato, e di come un partito in grado di esprimere un 40% di consensi, con davanti a se’ solo una caricatura di opposizione, sia riuscito a dissipare un patrimonio immenso. Se il Pd non recupera i suoi gangli vitali, che sono appunto le sue antenne sul territorio, non ha futuro. Del resto, è senz’altro vero che quando si fa una Festa dell’Unità e non c’è nessuno, qualche campanello d’allarme dovrebbe scattare”.
Del resto, prosegue Corona, la dinamica è semplice: “Da un lato, la comunicazione è sempre stata il campo di Berlusconi, che vi è nato e continua a detenere il primato di penetrazione dei messaggi. Dall’altro, web e social sono “il regno” dei 5Stelle, che hanno dalla loro anche la coerenza del “comportamento” politico, pur, a mio parere, essendo “mancanti” di classe politica. La connotazione del Pd era proprio la diffusione e la gestione del territorio. Saltata quella, ci si trova come se, entrando in una filiale della Fiat, la si trovasse vuota. E come si sa, per legge fisica, il vuoto, qualcosa o qualcuno lo riempie. Sempre”.