Firenze – Succede anche a Firenze: i lavoratori della catena internazionale Zara tengono un presidio davanti alla sede fiorentina per testimoniare la volontà di contrapporsi alle scelte delle grandi multinazionali del commercio di mantenere aperti i battenti anche nei festivi e in particolare oggi, Primo Maggio, festa dei lavoratori. Sotto accusa anche, come spiega l’Usb che ha organizzato il presidio su scala nazionale, “le condizioni di lavoro insopportabili” per i lavoratori del settore.
Un’iniziativa nazionale che ha visto qua e là caldissimi momenti di tensione: ad esempio a Roma, dove lavoratrici (compresa anche una Rsu del negozio) che volevano distribuire fiori rossi e volantini ai clienti sono state cacciate via da sicurezza e direzione con l’aiuto della polizia che avevano chiamato, mentre a Milano un rappresentante dell’Usb, spintonato, è stato trasportato con il 118 all’ospedale. A Bologna il presidio si è tenuto con la presenza di un nutrito schieramento di forze del’ordine. Situazione tranquilla a Firenze. Una nota molto dura è stata inviata dal’Usb nazionale, che conclude, per bocca dell’esponente nazionale del sindacato di base Francesco Iacovone: “Le multinazionali del commercio non ammettono la protesta. Ricorrono alla repressione per proseguire nell’opera di smantellamento dei pochissimi diritti rimasti. Ora basta, l’arroganza di Zara non è accettabile. I lavoratori non si toccano e non sarà certo questa vera e propria aggressione a fermare le nostre giuste rivendicazioni”.