Firenze – Coronavirus, alla fine, la lettera di licenziamento arriva. Il primo licenziamento a Firenze giunge per lettera a un dipendente delle cooperative, configurando proprio il caso paventato in questi giorni dai sindacati. La situazione è la seguente: l’operatore è dipendente di una cooperativa con appalti presso le strutture ricettivo-alberghiere di Firenze; strutture che, a causa della ben nota contingenza di pandemia, sono in fase o di chiusura o di forte diminuzione dell’attività per le disdette ricevute. A causa della situazione, si legge nella lettera di licenziamento, non potendo la cooperativa avvalersi delle attività delle operatore in altri settori aziendali, “La sua attività lqvorativa non può più essere proficuamente utilizzata dalla Cooperativa”. Dunque, la cooperativa recede dal rapporto “per giustificato motivo oggettivo”. Licenziamento con effetto immediato a far data dal ricevimento della lettera. Al posto dello svolgimento del preavviso contrattuale (da cui la cooperativa “esonera” il lavoratore), verrà corrisposta la relativa indennità sostitutiva. Spettanze di fine rapporto con l’ultima busta paga, una volta contabilizzate.
“Per fortuna era stato assicurato dal Presidente del Consiglio che nessuno avrebbe perso il lavoro – dice Stefano Cecchi, Usb – questo licenziamento è una bruttissima avvisaglia, contro cui dobbiamo fare muro da subito. I lavoratori non possono diventare carne da trincea di prima fila”.