Prima personale di Ai Weiwei a Bologna

Il titolo dell’esposizione si ispira a una conversazione con l’IA

A Bologna, nell’antico Palazzo Fava, tra le sale affrescate dei Carracci, si terrà la mostra “Ai Weiwei. Who am I?”, prima personale dell’artista cinese nel capoluogo dell’Emilia-Romagna, dal 21 settembre 2024 al 4 maggio 2025

Il titolo dell’esposizione, curata da Arturo Galansino, come quella del 2016 a Palazzo Strozzi di Firenze, si ispira a una conversazione dell’artista con l’intelligenza artificiale. 

Who am I?” è la domanda rimasta senza una chiara risposta che Ai Weiwei ha chiesto all’AI alla fine dei suoi 81 interrogativi in una conversazione pubblica diffusa attraverso dei maxischermi in tutto il mondo. 

Ai Weiwei, che sarà presente alla inaugurazione, continua con le sue sperimentazioni che lo pongono tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale. Una ricerca complessa, che lo porta ad utilizzare un vasto repertorio di media per esprimere le sue idee, in una tensione continua, in un equilibrio tra tradizione e innovazione.

Nel Palazzo delle esposizioni di Bologna, oltre alle opere del suo ricco percorso creativo, nel linguaggio dove è evidente il forte impegno politico e culturale, che lo hanno portato ad essere un perseguitato in patria, si aggiungono altre nuove tematiche.

Nell’intervista di Claudio Cumani, pubblicata su “Il resto del Carlino”, Arturo Galansino, curatore della mostra e direttore di Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze specifica: “Non ci sarà nessuna installazione d’arte pubblica, come invece facemmo sulla facciata di Palazzo Strozzi, ma l’arte dirompente dell’artista cinese invaderà Palazzo Fava, anche fuori dai consueti spazi espositivi. Palazzo Fava, un monumento straordinario, verrà riscoperto attraverso l’arte contemporanea: dalle grandi installazioni ai piccoli oggetti, video e foto, quadri a parete e sculture”. 

L’arte contemporanea è come un fil rouge che unisce Firenze e Bologna, anche nella scelta espositiva, in un palazzo storico. Galansino sottolinea: “Nel caso di Palazzo Fava abbiamo cercato di curare una connessione con la tradizione pittorica bolognese a partire dai fregi affrescati dai Carracci e dalla loro scuola. Bisogna rispettare il passato cercando di riscoprire la sua attualità attraverso il lavoro degli artisti di oggi“.

La mostra è promossa da Fondazione Carisbo nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae, il circuito museale che racchiude anche lo storico palazzo delle esposizioni in via Manzoni, e prodotta da Opera Laboratori in collaborazione con Galleria Continua.

Nato a Pechino nel 1957, Ai Weiwei, figlio del poeta Ai Qing, è artista, architetto, designer, regista e attivista per i diritti umani. Nel 1978 ha fondato il gruppo di avanguardia Stars. Nel 1982 si è trasferito a New York, dove ha frequentato la Parsons school of design e imponendosi al vasto pubblico come artista concettuale. Nel 1993 è tornato in Cina dove ha portato le esperienze artistiche newyorchesi.  Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, dalla Biennale di Venezia a Documenta di Kassel, dalla Tate Modern alla Triennale di Guangzhou. 

Critico implacabile del potere, sfidando la censura cinese, Ai Weiwei ha sviluppato una resistenza civile e culturale verso la mancanza di diritti politici, la distruzione dell’ambiente, la repressione violenta delle minoranze e il rigido controllo dell’opinione pubblica. La sua opposizione al regime cinese gli è costata intimidazioni e la prigione nella primavera del 2011. 

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