Firenze – Il maltempo distrugge i raccolti di frutta e verdura di stagione, ma la speculazione si abbatte su campagne, agricoltori e utenti, trasformandolo in un affare d’oro. E’ il caso degli ortaggi, ad esempio, i cui prezzi aumentano in media del 200% dal campo alla tavola, mentre dalle rilevazioni del Centro Ortofrutticolo di Roma arrivano le segnalazioni più pesanti, con rincari davvero inspiegabili nonostante la calamità: rispetto alla stessa settimana dell’anno scorso, ad esempio, abbiamo +350% sulle bietole, +233% sui cipollotti, +225% per gli spinaci, +170% della lattuga, +157% per la zucca e +150% dei cavoli.
L’allarme lo lancia la Coldiretti, che spiega: “E’ allarme speculazioni a causa del maltempo che ha colpito le regioni del Mezzogiorno dalle quali provengono gran parte delle produzioni orticole Made in Italy che finiscono sugli scaffali. Il gelo e la neve che hanno provocato nei campi danni incalcolabili al momento per il nuovo aggravarsi della situazione. Dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall’Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria sono salite oggi a decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine ma anche – sottolinea la Coldiretti – per i gravi danni si sono verificati sugli agrumeti così come per i vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve. Oltre alle verdure pronte per la raccolta, si contano – continua la Coldiretti – serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, animali morti, dispersi e senz’acqua perché sono gelate le condutture, ma anche aziende e stalle isolate che non riescono a consegnare il latte quotidiano e le verdure”.
Il risultato, precisa la Coldiretti, “è che sono crollate del 70% le consegne dalla Puglia di ortaggi sia perché bruciati in campo sia perché i mezzi non possono ancora circolare liberamente per rifornire adeguatamente i mercati lungo tutta la Penisola. Alcune referenze – riferisce la Coldiretti – non sono più presenti nei banchi dei mercati all’ingrosso e in quelli del dettaglio mentre per altre le disponibilità sono ridotte ai minimi termini, dai finocchi ai carciofi, dai cavoli alle zucchine con inevitabili rifessi sui prezzi”.
Tuttavia per alcuni prodotti, avverte l’associazione degli agricoltori, i rincari sono del tutto ingiustificabili. Si tratta, ad esempio, di mele, pere e kiwi che sono già stati raccolti da tempo. Anche i rialzi alla produzione dovuti all’aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate, continua la Coldiretti, “non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli e i consumatori”.
Altro pericolo sempre in agguato, è che vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti e per questo di fronte alle trappole del mercato, per fare acquisti di qualità al giusto prezzo la Coldiretti ha elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi trasporto e privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori. “Un modo per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del paese dove è positivo l’avvio delle procedure per la dichiarazione dello stato di calamità annunciato dalle regioni e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina”, conclude la Coldiretti.