Previsioni ripresa economica, nubi all’orizzonte

Firenze – L’allarme, per quanto riguarda la ripresa economica italiana, lo lancia l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che prevede un affievolimento della crescita: dopo i dati di consolidamento del 2017, che segnavano una percentuale positiva del + 1,5% circa, gli ultimi dati di previsione elaborati dalla Commissione europea per il 2018 (come segnalano dall’ufficio studi dell’associazione veneta) indicherebbero che il nostro Pil reale sarebbe destinato a un aumento del dell’1,3%. 

Una previsione di crescita che, se fosse confermata, ci metterebbe nel ruolo di fanalino di coda dell’Europa. Infatti, secondo quanto scrive la Cgia in una nota, “la Grecia, ad esempio, quest’anno aumenterà la propria ricchezza del 2,5 per cento, mentre la Francia segnerà il +1,7 per cento, la Germania il +2,1 per cento e la Spagna il +2,5 per cento”. Anche per quanto riguarda i consumi delle famiglie italiane, per cui è previsto un +1,1 per cento,  e quelli della Pubblica amministrazione (+ 0,3 per cento), l’Italia potrebbe restare ultima, dal momento che, se si realizzeranno così come previste,  si configureranno come “le variazioni di aumento tra le più striminzite in tutta l’Ue”.

“Un risultato molto preoccupante – si legge nella nota della Cgia –  visto che la somma dei valori economici di queste due componenti costituisce l’80 per cento circa del nostro reddito nazionale totale. In materia di tasse, invece, sono previste delle novità positive”.

Nonostante gli sgravi fiscali, tuttavia, dall’Ufficio Studi si  sottolinea che il livello di crescita raggiunto nel 2017 è lo stesso registrato nel 2003. Secondo le elaborazioni dell’istituto Prometeia, per recuperare la situazione ante crisi (2007)si dovrà  attendere il 2022-2023. Sul fronte del lavoro ci sarebbero buone notizie, secondo le stime della Commissione europea, che stima il tasso di disoccupazione in discesa al 10,9 per cento, mentre il numero degli occupati dovrebbe salire di 0,9 punti percentuali.

Sempre secondo le stime di previsione, nel 2018 il Veneto potrebbe tornare a guidare la classifica della crescita del Pil (+1,6 per cento), tornando a rivestire il ruolo di “locomotiva d’Italia”.  Al secondo posto l’Emilia Romagna e la Lombardia con il +1,5 per cento, mentre in quarta posizione il Friuli Venezia Giulia con il +1,4 per cento. La Toscana si ritroverebbe settima, con una crescita prevista del +1,1%. 

 

 

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