Firenze – Un nutrito presidio, circa un centinaio di persone, ha manifestato oggi davanti alla sede di Alia, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto cui è incorso Salvatore Catello, lavoratore dell’azienda, che si è presentato come candidato alla presidenza nelle ultime elezioni regionali per il Partito Comunista. “Una questone che lascia l’amaro in bocca e molti dubbi aperti – dice Stefano Cecchi, Usb, che insieme ai rappresenati del Partito Comunista di cui fa parte Catello e di altre sigle sindacali e politiche ha preso parte al presidio – esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Salvatore Catello segretario del Partito Comunista Toscana. Un militante, lavoratore precario, vittima del mancato rinnovo contrattuale. Non crediamo di sbagliarci affermando che questo mancato rinnovo contrattuale è da ricercarsi nella militanza politica di Salvatore. Che, dobbiamo sottolinearlo, è sempre stato un lavoratore modello all’internodell’azienda. Aggiungiamo anche che tutti i componenti delsuo gruppo di lavoro hanno visto il rinnovo del contratto. La precarizzazione del lavoro, gli appalti, le esternalizzazioni , le politiche contro i lavoratori condotte negli ultimi trenta anni , sono il brodo che produce questo e cento altri licenziamenti. Le cosiddette coop sociali sono poi il terreno privilegiato per l’applicazione di norme sempre più restrittive in materia di diritti e dignità dei lavoratori. Dobbiamo lottare per reinternalizzare tutti i servizi pubblici e vogliamo anche chiamare su questo alle loro responsabilità chi ricopre gli incarichi istituzionnali e tace su questa vicenda, come su altre”.
” L’avvenimento assume contorni particolarmente gravi perché sembra davvero configurarsi come decisione di natura politica – incalza Rifondazione Comunista – esprimiamo tutta la nostra solidarietà al compagno Catello. Denunciamo la vergogna di un sistema che ancora oggi utilizza la precarietà e il diritto al lavoro come arma di ricatto contro chi decide di impegnarsi in scelte che non si inquadrano nel sistema binario predominante”.
“Il candidato presidente del Partito Comunista alle ultime elezioni regionali toscane si è visto non rinnovare il contratto di lavoro, a pochi giorni dal voto. La notizia colpisce e preoccupa, specialmente perché accompagnata da una serie di dettagli che fanno ipotizzare una lettura politica di questa decisione”, è il commento dei consiglieri comunali Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, Spc, che sulla questione hanno presentato una domanda d’attualità lunedì scorso in consiglio comunale. Presenti anche i Cobas di Alia oltre ai Carc e ad altre realtà di base e movimenti. In risposta, l’assessore Federico Gianassi ha assicurato che si interesserà con ALIA per u’eventuale chiarimento che i motivi politici non c’entrano con la decisione . Ad ora, nessuna risposta è trapelata né dalla cooperativa sociale Archimede ONLUS né da ALIA spa, società dove il comune di Firenze ha la maggioranza assoluta.
L’azienda, ieri, ha rifiutato qualsiasi incontro con i manifestanti.