Firenze – Chiedono (oggi) al Governo centrale e alle amministrazioni locali protezione, visibilità, apprezzamento, concretezza, apprezzamento, custodia e attenzione. Sono gli artigiani del settore artistico e tradizionale della Città Metropolitana di Firenze che oggi hanno organizzato un presidio-installazione in Piazza della Signoria per dare il calcio di inizio a “Di mano in mano”, l’iniziativa organizzata da CNA Firenze per riportare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su un settore che, seppur particolarmente toccato dal Covid, non è stato (ad ora) considerato vitale per l’economia e neppure, inspiegabilmente, per la cultura.
“Per dirne una, non hanno accesso al sistema dei ristori perché il loro codice Ateco non è stato inserito tra quelli che ne danno diritto, essendo attività formalmente aperte, ma di fatto chiuse. Un ceramista può anche stare nel suo laboratorio a produrre, ma poi a chi vende se la parte commerciale è chiusa? – spiega Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze – La soluzione è una sola: concedere ristori sulla base del calo di fatturato. Un meccanismo immediatamente applicabile visto che i dati sono già in possesso dell’Agenzia delle entrate grazie alla fatturazione elettronica”.
Il comparto dell’Artigianato Artistico (1.630 imprese nella Città Metropolitana di Firenze tra ceramisti, orafi, argentieri, falegnami, bronzisti, mosaicisti, restauratori, vetrai, pellettieri, sarti, produttori di accessori moda, designer, stilisti solo per citare alcune categorie), il 27% del totale toscano e il 6% di quello italiano) è costituito prevalentemente di piccolissime imprese con limitate risorse finanziarie, certamente non sufficienti a poter reggere l’attuale situazione economica di stallo che si sta protraendo da troppo tempo.
Nessuna protesta però, bensì un dono per la città così da innescare un meccanismo virtuoso che riporti l’attenzione sul bisogno di solidarietà e azioni concrete da parte di tutti: amministrazioni locali, amministrazioni centrali ed europee, cittadini.
Gli artigiani che partecipano all’iniziativa hanno donato infatti una o più delle loro creazioni (dai gioielli agli accessori moda) che saranno battute all’asta da oggi sul gruppo Facebook “di mano in mano”. Il ricavato sarà devoluto al reparto Covid dell’ospedale di Santa Maria Nuova, il primo ospedale della città e tra i più antichi in Italia. Ogni persona può partecipare semplicemente scrivendo la propria offerta nei commenti del post di presentazione di ogni lotto. Il pezzo sarà aggiudicato all’offerta più alta.
Quelli presenti in piazza oggi, in rappresentanza dell’intera categoria, si sono disposti in modo in modo coreografico a forma di goccia (quella da cui nasce il mare, ma anche quella che fa traboccare il vaso) e hanno esposto dei cartelli che sono stati consegnati, riassunti in un apposito memorandum, alle istituzioni, rappresentate dall’assessore alle attività produttive di Firenze, Federico Gianassi, per sintetizzare ciò che, da sempre, offrono a tutti noi (valori culturali, economici, sociali) e ciò che richiedono al Governo Centrale e alle amministrazioni locali per superare questa fase così critica. Delusione per l’assenza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, mancante all’appello (così come ogni altro rappresentante della Regione) in un periodo così critico per un comparto, l’artistico, che è il simbolo dell’artigianato toscano.