Firenze – Il problema rappresentato dal presidio di via Canova, in cui i bambini di Nezha, e i suoi tre figli maggiorenni più la nipotina, insieme alla stessa madre, continuano a dormire all’aperto in due piccole tende, sostenuti dalle donne dei blocchi, in particolare marocchine ma non solo, arriva in consiglio comunale. A lanciarlo le opposizioni, vale a dire il consigliere di Spc Dmitrij Palagi e il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi. Due punti di vista diversi con un punto in comune; quello di non toccare l”unità del nucleo famigliare. Con modalità diverse, è vero, dal momento che i consiglieri di Spc pensano che sia necessario mettere la famiglia insieme in un alloggio, mentre per il consigliere di FdI bisogna passare dal Tribunale dei Minori (che al momento, d’altra parte, non è stato attivato, almeno a quanto risulta). Una soluzione, quella di mettere il nucleo famigliare tutto insieme, che d’altro canto è l’unica condizione messa dalla famiglia per accettare le soluzioni proposte dai servizi. In particolare, per il consigliere di FdI la soluzione dovrà essere necessariamente “fuori dal condominio” in quanto la situazione ambientale sembra fortemente compromessa da passati e svariati atti contrari alla cvile convivenza, vale a dire rumori molesti notturni, allacci abusivi, via vai di gente, ecc. Da mettere in evidenza che la madre in questione ha denunciato e fatto arrestare l’ex marito per violenza domestica, per evitare, fra le altre cose, atti di violenza sui figli, e che è necessario assicurare che quest’ultimo, uscito di prigione e stante il decreto di allontanamento, non riesca a riavvicinarsi di nuovo al nucleo famigliare.
Ma su un punto FdI è irremovibile: “Avremmo evitato questo clamore mediatico. Non avremmo portato il caso in consiglio comunale se le forze politiche dell’estrema sinistra non avessero complicato l’esecuzione di uno sfratto che noi riteniamo doveroso. Sono tante le persone in difficoltà, ma il caso della famiglia straniera di via Canova è particolare. Morosi da anni, hanno creato un clima invivibile all’interno del condominio di case erp in cui vivono: causato ritardi nei lavori condominiali, molestie, bombole del gas in casa, allacci abusivi e rumore di giorno e di notte. Tutti i vicini hanno fatto denunce e raccolto firme al fine di sollecitare il Comune e Casa spa per arrivare ad una soluzione che ripristinasse il quieto vivere. Ma fino a settimana scorsa nulla era stato fatto. Adesso che lo sfratto è avvenuto riteniamo che non si possa fare marcia indietro”.