Nell’aula “bunker” si svolgerà il processo di primo grado per 87 persone che avevano partecipato a mobilitazioni – per lo più studentesche- nel 2011 e 2012. “Le occupazioni, le manifestazioni sembrano equiparate a pratiche di natura eversiva”, spiega un ragazzo appartenente al Movimento. Il processo, osservano coloro che partecipano al presidio, è stato convocato in tempi record. Una celerità che, secondo gli appartenenti al Movimento, avrebbe impedito a coloro che si trovano sotto porcesso di preparare un’adeguata difesa. Critiche forti anche per il fatto che il processo si svolga nell’aula bunker, visto il forte valore simbolico che ha la sede, che conferisce una gravità che coloro che svolgono il presidiano considerano senz'altro eccessiva rispetto agli atti compiuti.
Lorenzo Bargellini, leader del Movimento, chiede di “depenalizzare un insieme di reati” per passare dal processo penale a uno civile. Una tappa che permetterebbe, secondo quanto spiegato dal leader del Movimento di Lotta per la Casa, alle persone di impegnarsi nella lotta per una causa in cui credono senza ritrovarsi accomunate ad esempio ai mafiosi.