Firenze – A meno di una settimana dalla campanella e dall’inizio ufficiale della scuola ancora molte classi risultano senza insegnati, in molti segreterie manca il personale amministrativo. Ogni anno la situazione si aggrava e a pagarne il prezzo non sono solo gli insegnanti che rimangono senza lavoro ma anche gli studenti che per uno o due mesi si vedono negare il loro diritto allo studio.
Questa mattina davanti all’Ufficio Scolastico regionale si è svolta un’assemblea organizzata dall’associazione sindacali NOI SCUOLA e dal gruppo di docenti precari TRE ANNI PER IL RUOLO. Il presidio è stato organizzato per chiedere di accelerare le nomine annuali.
In sette giorni dovranno essere assegnati circa 2.000 incarichi annuali di insegnamento nella provincia di Firenze.
“Nella scuola statale il precariato – spiegano quelli Noi Scuola Firenze – riguarda un insegnante su quattro. Lo stato per risparmiare il 2% del bilancio del Miur, preferisce alimentare questo disagio invece che assumere docenti con esperienza”.
Mancanze che si perpetuano di anno in anno , come le scuse che ogni anno i precari si sentono dire. Ogni governo una scusa diversa, quella più ricorrente secondo il gruppo “Tre anni per il Ruolo” è quella che i docenti precari non hanno superato un concorso selettivo, quando ben oltre il 50% dei docenti di ruolo non ha mai superato un concorso selettivo.E quando c’è stato la possibilità a questo concorso sono stati abilitati solo il 7% dei concorrenti.
Con il precedente governo era stato detto che ci sarebbe stato un “concorsone” aperto a tutti da laureati a docenti di ruolo che vogliono cambiare cattedra, ma le regole devono essere ancora definite. I precari della scuola sono in eterna attesa, una vita in sospensione.
Le richieste di Noi per la Scuola e il gruppo pregare Tre Anni per il Ruolo, graduatorie permanenti a scorrimento per l’immissione in ruolo e per gli incarichi annuali su posti posti vacanti, in cui possano utilmente inserirsi tutti i docenti al raggiungimento di 3 annualità di insegnamento nelle scuole statali. L’altro punto è avere gli stessi diritti dei docenti di ruolo per quanto riguarda malattia, permessi stipendio estivo e progresso di carriera.
foto luca grillandini