Presidio a Firenze contro lo stop al Rdc, Ires: “In difficoltà 47mila famiglie”

Firenze – “Stop al Reddito di cittadinanza, il Governo fa cassa con la povertà”. E’ questo il punto principale attorno a cui si sviluppa l’iniziativa, un presidio di protesta,  della Cgil Toscana che ha organizzato stamani un presidio di protesta a Firenze, davanti alla Prefettura in via Cavour. Al termine dell’iniziativa, partecipata da strutture del sindacato da ogni territorio della regione, una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta in Prefettura.

Senza il Reddito di Cittadinanza, strumento universale di contrasto alla povertà, migliaia di persone in difficoltà, anche in Toscana, si ritroveranno senza sostegni. “Una scelta iniqua, questa del governo, che si aggiunge ad altre misure contro i più deboli come la Flat Tax e il ritorno dei voucher, in assenza di provvedimenti di lotta al caro vita e di aumento dei salari – dicono dalla Cgil – nelle sedi Cgil in Toscana si registra un aumento di richieste di informazioni dei percettori, altamente preoccupati. La Cgil non lascerà nessuno da solo”.

Il segretario generale Cgil Toscana Rossano Rossi

Il segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi, presente al presidio, ha detto: “Denunciamo da mesi che il superamento del Reddito di Cittadinanza, con gli strumenti adottati dal Governo e la tempistica scelta, avrebbe generato una bomba sociale, ed è quello che sta accadendo. La decisione del Governo è grave, tanto più in un momento in cui il caro vita mette in ginocchio il Paese, e spietata, perché si fa cassa con la povertà. Il messaggio dell’Inps inviato a tutti i percettori a cui non è più riconosciuto il sostegno lede la dignità delle persone erischia di accendere una miccia fatta di disagio e di forte difficoltà. Quello del Governo è un atteggiamento di cattiveria e insofferenza verso chi si trova in condizioni di bisogno. Il Governo scarica sui Comuni che sono da soli e senza risorse adeguate, i servizi sociali hanno poche linee guida e soffrono per le carenze di personale. Abbiamo proposto di prorogare il Rdc almeno fino alla fine dell’anno, per mettere il sistema pubblico nelle condizioni di gestire nel migliore dei modi la fase di transizione, pur sapendo che sarà molto complicato. Servono subito sostegni a chi è in difficoltà. Basta con le guerre ai poveri, ci attende un percorso di mobilitazioni contro le scelte inique del Governo perché cittadini e lavoratori hanno bisogno di risposte di giustizia sociale, a partire dai salari. Il 7 ottobre saremo in piazza a Roma”.

In occasione del presidio, è stato presentato da Ires Toscana lo studio sull’economia toscana “Sotto attacco chi lavora e la povera gente”: l’inflazione fa perdere potere d’acquisto a chi lavora, crescono le rate di mutui, preoccupano gli indebitamenti, rincara il carrello della spesa, i salari sono al palo. Il presidente Ires Toscana Gianfranco Francese spiega: “Già lo scorso anno si era evidenziato l’effetto asimmetrico dell’inflazione importata soprattutto dall’iper-aumento delle bollette energetiche, un effetto che colpiva pesantemente le persone con meno reddito a disposizione. Quello che si evidenzia maggiormente quest’anno è che anche in presenza di un raffreddamento dell’inflazione, che comunque in Toscana è di qualche punto più alta della media nazionale, si mantiene quell’asimmetricità che già lo scorso anno aveva falcidiato i redditi medio-bassi. Ciò accade in ragione del permanere di politiche monetarie restrittive da parte della Bce e delle permanenti difficoltà salariali di milioni di lavoratori e lavoratrici, oltre che del costante aumento del carrello della spesa. Su questo quadro, documentato da numeri assai pesanti, il governo Meloni ha calato vergognosamente la scure sul Reddito di Cittadinanza gettando nell’indigenza e nella povertà migliaia di persone anche nella nostra regione”.

Riguardo al reddito di cittadinanza, al 2022 risultano in Toscana  circa 47mila nuclei familiari (circa il doppio le persone coinvolte, importo medio di circa 512 euro), sulla scorta dei dati INPS, che hanno beneficiato di almeno una mensilità, che rappresentano almeno il 2,9% del totale delle famiglie, dato nettamente inferiore alla media nazionale (6%) come del resto risulta per la popolazione coinvolta, circa 98 mila e 500 residenti (quota del 2,7% sulla popolazione residente, rispetto al 5,9% del dato nazionale); la quota di incidenza sulla popolazione residente risulta in calo di circa 4 decimi di punto nei confronti dell’anno precedente.  I dati parziali di giugno 2023 mostrano una quota della popolazione dell’1,7%, rappresentando sempre un dato inferiore alla media nazionale (4,2%).

In foto il segretario fiorentino della Cgil Firenze Marasco e l’ex segretaria Paola Galgani

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