Preservativo nel vassoio, l’Asl chiede la revisione dell’affido

Lucca – Il fattaccio era successo venerdì sera: una paziente ricoverata all’ospedale di San Luca a Lucca in osservazione breve intensiva,  aveva rinvenuto nel vassoio della cena un preservativo. E oggi, 28 settembre, l’Azienda USL Toscana nord ovest ha chiesto formalmente al concessionario di avviare l’iter per “sostanziale e completa revisione dell’affido del servizio di ristorazione” a seguito della grave violazione del capitolato di gestione.

La segnalazione della signora e del personale del reparto ha indotto la direzione sanitaria ad attivare le procedure di verifica e controllo immediate per ricostruire il percorso, dalla consegna della materia prima fino alla distribuzione in reparto. Le verifiche hanno riguardato la tracciabilità interna del centro cottura, il monitoraggio del sistema automatico di trasporto e degli accessi al reparto coinvolto, come spiega una nota diffusa dalla stessa Azienda USL Toscana nord ovest.

Sul fatto sono intervenuti i Carabinieri di Lucca, che stanno portando avanti gli approfondimenti del caso, visto anche il ripetersi degli episodi e di quello che è considerato dall’Asl un “inequivocabile atto di manomissione/sabotaggio”.  Inoltre, una volta che venga individuato il responsabile del gesto, l’Asl si costituirà parte civile.

Intanto, in attesa del risultato delle indagini, l’Asl fa sapere che sono state richieste misure straordinarie di sicurezza e di revisione dell’esecuzione del servizio di ristorazione al gestore dei servizi in concessione. Fra le misure intraprese, è stata inoltre potenziata la vigilanza del personale sanitario alla fase di distribuzione del vitto al fine di assicurare che vengano svolte in maniera corretta le procedure di consegna del cibo. “La violazione è stata quindi subito contestata al concessionario – prosegue la nota, che deve ovviamente vigilare sulla qualità dei servizi resi dai propri provider, così come era stato fatto per un precedente caso (risalente all’8 settembre) legato alla presenza di muffa su una fetta di pane confezionato e consegnato ad un paziente sempre dell’ospedale di Lucca. In quell’occasione la direzione ospedaliera aveva fatto un sopralluogo di verifica delle cucine, oltre ad inviare un richiamo formale alla ditta incaricata dell’erogazione del servizio. Dalla verifica ispettiva effettuata sugli alimenti presenti nel centro cottura non era emersa alcuna difformità, tuttavia era stata richiesta una revisione delle procedure di controllo e tracciabilità degli alimenti. Oltre ai controlli di routine, eseguiti già in maniera costante, erano state avviate verifiche aggiuntive, finalizzate a garantire sempre maggiore sicurezza e qualità del servizio reso all’utenza”.

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