Barberino Val d’Elsa – La scena della Natività dipinta come un quadro, realizzata come una scultura, assemblata come un manufatto artigianale tra gli incantevoli scenari del Chianti. Sono le colline, le pievi e i borghi del cuore della Toscana ad ispirare gli autori, i falegnami, i fabbri, gli artisti e cittadini che per pura passione si cimentano nella realizzazione di presepi tradizionali e viventi. A Vico d’Elsa, tra le 5mila piante grasse custodite nella grande cattedrale di vetro del Giardino Sottovico, la nascita del bambino dialoga con la natura e le specie vegetali dell’orto botanico della frazione barberinese. Il presepe, frutto della creatività e dell’ingegno dei volontari del giardino, ha un’ampiezza di 18 metri quadri ed è visitabile nei giorni di apertura dell’orto botanico.
Di borgo in borgo fino ad arrivare a Panzano in Chianti nel territorio grevigiano dove i presepi sono vere e proprie opere opere d’arte ed arricchiscono le vie del paese fino ai primi giorni di gennaio. L’apertura della grande mostra di presepi artistici impreziosisce, insieme alle opere d’arte di alcuni artisti ispirate al tema della Natività, le vie e i cortili dell’antico borgo. Un’attrazione religiosa e culturale per cittadini e visitatori che scelgono di trascorrere le feste natalizie nel Chianti. E ancora a Tavarnelle, lungo via Roma, i fondi commerciali prendono vita con i presepi realizzati dai cittadini. Tra gli altri una perla che profuma di mare, di memoria siciliana, con le chiese barocche, i balconi di inizio Novecento, e i panni stesi. La tradizione toscana si fonde a quella siracusana e il miracolo del barocco fa da teatro alla Natività. L’opera è di Vincenzo Testa e Andrea Paoloni che hanno realizzato ogni dettaglio del presepe a mano avvalendosi di materiali naturali. Anche a San Casciano pullulano i presepi viventi e meccanici tra le pievi più prestigiose del territorio, come la Propositura. “Un’occasione straordinaria – dicono i sindaci Giacomo Trentanovi, Paolo Sottani, David Baroncelli e Massimiliano Pescini – per rievocare la tradizione e visitare alcuni dei luoghi di maggiore interesse sotto il profilo culturale e sociale del nostro territorio”