Presentato a Prato il Dossier Statistico Immigrazione 2012, che annualmente la Caritas nazionale e Migrantes redigono per parlare in modo preciso e approfondito della presenza degli stranieri in Italia. Il dato che emerge, sia a livello nazionale che regionale e anche locale, è che per la prima volta nel 2011 – anno di riferimento del rapporto – gli extracomunitari titolari di un documento di soggiorno di durata illimitata, quindi non sottoposto a rinnovo sono più numerosi di coloro che hanno un permesso di soggiorno a tempo determinato. Per Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia della migrazioni all’Università di Milano, “ciò accentua ulteriormente il carattere sempre più strutturale della presenza degli immigrati su un determinato territorio, la popolazione straniera si sta stabilizzando”.
Secondo Ambrosini “nella presenza delle famiglie straniere oggi in Italia c’è più normalità e integrazione di quanto non immaginiamo, i loro problemi quotidiani sono la scelta del pediatra e l’iscrizione a scuola per i figli, la spesa al supermercato di prodotti italiani e il bisogno ad esempio di riconvertirsi in una nuovo occupazione se si rimane senza lavoro. Proprio come una qualsiasi famiglia italiana”. Stanno aumentando le richieste di un permesso di soggiorno per motivi familiari, anche se a Prato il motivo preponderante è ancora il lavoro, con il 79,3% del totale.
A Prato il 45% degli studenti stranieri abbandona la scuola al raggiungimento dell’età dell’obbligo – A dire la verità il dato critico riguarda sia italiani che stranieri: il 18,9% degli studenti abbandona la scuola. L’Europa, con la cosiddetta “strategia di Lisbona”, chiede a tutto i paesi membri di impegnarsi a non oltrepassare il 10% , ma la realtà è ancora lontana, nei paesi Ue siamo al 14,1%; in Italia al 18,9 e in Toscana al 17,6. Altro dato su cui riflettere riguarda gli alunni cinesi, che sono ben il 65,8% degli studenti stranieri che abbandonano.
Per i Vescovo di Prato, Mons. Franco Agostinelli, che è anche il delegato regionale per gli immigrati della Conferenza Episcopale Toscana, “l’immigrazione è un fenomeno sentito, vissuto e diventerà sicuramente un problema se non viene affrontato nel modo giusto e noi come cristiani dobbiamo essere attenti verso chi bussa alla nostra porta domandando aiuto. Questo però è un compito che non può essere lasciato soltanto alla Chiesa – ha sottolineato il Vescovo – occorre rimboccarsi le maniche tutti, pubblico e privato sociale. Ma vedo che a Prato c’è una tradizione di accoglienza buona e consolidata”.
All’incontro, iniziato con i saluti del direttore della Caritas diocesana Idalia Venco e del vicario episcopale per gli immigrati mons. Santino Brunetti, hanno partecipato anche il sindaco Roberto Cenni, gli assessori comunali Giorgio Silli e Dante Mondanelli e il presidente della Provincia Lamberto Gestri.