Firenze – Eravamo da sempre abituati alle situazioni drammatiche del “teatro nel teatro”, ma non avevamo mai visto una “conferenza stampa teatro sul teatro nel teatro”. E’ accaduto con grande sorpresa alla Pergola dove la Fondazione Teatro della Toscana ha presentato le sue quattro stagioni, la Pergola, il ritrovato Niccolini e il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, che la Fondazione gestirà per i prossimi tre anni, e quella del Teatro Era di Pontedera.
La genialità della presentazione non sta tanto nell’uso magnificent delle tecnologie multimediali alle quali Dario Nardella e il suo staff ci hanno abituati ormai da tempo. No, la sensazione di aver vissuto un nuovo format è tutta nel modo in cui questa presentazione, solitamente ordinario atto comunicativo di un ente o un’azienda, era nell’allestimento e nella regia.
Tutto si è svolto sul palcoscenico della Pergola dove sono state sistemate centinaia di siede in cerchio (come una seduta di alcolisti anonimi ha ironizzato qualcuno riprendendo una vecchia battuta di Cristina Giachi). Nella prima fila grandi attori e registi, per l’appunto i protagonisti delle opere in programma.
Luci spente, si è partiti con una serie di slide sul cartellone dei quattro teatri accompagnati da “We don’t get fool again”, una canzone simbolo dei primi maestri del rock quali sono stati i Who. Il rock d’antan funziona benissimo quando si vuole dare enfasi a una presentazione sia quella di una stagione teatrale o l’ingresso di una squadra di basket (pensiamo ai Lakers e all’introduzione di “Eye in the sky”) .
Entra il sindaco Nardella con voce chiara e sicura perfettamente a suo agio nella parte del padrone di casa numero uno: parola chiave “impressionante”, un volume di spettacoli eccezionale per la prima uscita alla grande della Fondazione del Teatro della Toscana (86 spettacoli, 13 prime nazionali, 11 produzioni, 10 coproduzioni, più di duecento persone coinvolte ). Una visione “olistica” della cultura.
Detto e, in diretta Skype, Monica Barni assessore alla cultura della Regione. Detta e il sindaco di Scandicci Sandro Fallani con la rappresentante della Giunta di Pontedera Liviana Canovai. “Attenzione, rapidi ed efficaci”, raccomandava il regista della presentazione Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana.
Entra Glauco Mauri e la conferenza stampa teatro sul teatro diventa vero teatro. Intanto Glauco sembrava si fosse appena tolta la corona di Lear, ma non il piglio reale. Mauri ha presentato la produzione dell’Edipo Re e dell’Edipo a Colono di Sofocle, messi in scena nella stessa serata, che la compagnia sua e di Roberto Sturno presenteranno l’8 novembre. Ma il teatro propriamente detto è arrivato quando il maestro si è lanciato in stupende citazioni da Holderlin e da Brecht: “Molti tentano invano di dire con gioia la gioia più grande, ma si esprime nel dolore la gioia di essere fecondati di poesia e di umanità e ci permette di tornare bambini, di gioire e di commuoversi”. E ancora: tutte le arti contribuiscono a creare quell’arte ancora più grande che è l’arte di vivere”.
Esce Glauco ed entrano Sandro Lombardi a presentare il Calderon tragedia in versi di Pier Paolo Pasolini che aprirà la stagione il 4 ottobre prossimo; Luca Barbareschi che ha parlato del suo Don Chisciotte (18 novembre); Geppy Glejieses che verrà in Toscana con Filumena Marturano che compie 70 anni da quando l’ha scritta Eduardo De Filippo; Giulio Scarpati con una Giornata Particolare di Ettore Scola e Ruggiero Maccari (28 febbraio) dedicata al maestro del cinema recentemente scomparso. E poi entra il vero nume della Fondazione, Gabriele Lavia con diverse produzioni a cominciare dall’Uomo dal fiore in bocca di Pirandello al Niccolini (12 ottobre).
Non si possono ovviamente citare tutte le produzioni, grandi classici e novità affermate. Lo faremo presto. La grande performance del teatro al cubo tuttavia ha messo in evidenza il messaggio che tutto il teatro italiano ha voluto trasmettere dal palcoscenico della Pergola: il nuovo assetto del Teatro nazionale non solo funziona, ma in Toscana ha trovato una tale volontà di sinergia e di alleanza artistica che riesce ad attrarre il meglio che oggi circola in Italia. Lo hanno ribadito i rappresentanti dell’Eliseo e del Quirino di Roma: insieme si possono ottimizzare le risorse.
Foto: Gabriele Lavia