Fiesole – La prospettiva si allarga. E con essa le panoramiche. I tempi del resto spingono sulla globalizzazione, il lavoro di squadra, fare rete, creare sistema. Che poi è la dimensione intrinseca, l’anima stessa, il nocciolo della “macchina cinema”. Una “macchina” appunto.
Dopo il ruolo dell’attore (Toni Servillo, Stefania Sandrelli), il Premio Fiesole promosso dal Comune per la direzione del Sindacato critici cinematografici, dirotta sui Mestieri del Cinema. E inquadra la figura professionale che più di ogni altra sul set affianca il regista: il direttore della fotografia. Vittorio Storaro, tre Oscar (“Apocalipse now” di Coppola, “Reds” di Warren Beatty e “L’ultimo imperatore”) è il mago della luce, l’”occhio” dei registi con cui ha lavorato, fino a Carlos Saura e a Woody Allen che, dopo Café Society, lo rivuole con sé a New York per il nuovo film che comincia a girare in agosto.
Storaro incarna questa “vicinanza” al tempo stesso operativa e creativa che si configura anche come un rapporto di “dipendenza”. Sostiene Storaro: “Il regista è l’autore del film, il direttore della fotografia dipende da lui e condivide il suo destino. Ma di direttore sul set ce n’è uno solo, il regista. Preferisco definirmi un cinematographer, uno che scrive con la luce”.
Per questo Storaro è un “autore” a pieno titolo. La profonda conoscenza tecnico/teorica, il rispetto per le fonti energetico/luminose, lo studio dei rapporti tra luce naturale e luce artificiale e le conseguenti scelte cromatiche, la volontà di andare al di là della pura proposizione di un colore per evidenziarne le caratteristiche simboliche e fisiologiche, l’estrema attenzione per le nuove possibilità offerte dalla tecnologia (Storaro è il più sollecito osservatore e convinto sperimentatore della dimensione elettronica) sono alla base di scelte stilistiche che non solo approdano a risultati estetici di grandissimo rilievo e inedita originalità ma connotano un rapporto totale con la luce, fonte di ispirazione, culla di invenzione, materia da plasmare, alveo di elaborazione.
Vittorio Storaro sarà a Fiesole mercoledì 26 luglio. La serata inizia alle 18,30 al teatro romano con l’incontro con il pubblico e la presentazione della monografia a cura del gruppo toscano del Sindacato critici edita per l’occasione. Al termine della cerimonia di premiazione verrà proiettato “Apocalypse Now”, il capolavoro di Francis Ford Coppola che non a torto può essere considerato la summa della sua professione di “creatore” di immagini, luce ombra colore, per il cinema.
L’omaggio a Storaro prosegue con una retrospettiva di alcuni dei suoi lavori più significativi, che verranno proiettati in due spazi all’aperto della città: a luglio al Piazzale degli Uffizi, nell’ambito della maratona “Apriti cinema” organizzata da Fondazione sistema toscana, e in agosto nell’arena piccola di Marte. Agli Uffizi vedremo “Addio fratello crudele” di Giuseppe Patroni Griffi (il 2/7), “Il conformista” di Bernardo Bertolucci (il 9/7) e “Un sogno lungo un giorno” di Francis Ford Coppola (il 16/7). All’arena di Marte passeranno “Giordano Bruno” di Giuliano Montaldo (il 3/8), “Dick Tracy” di Warren Beatty (il 10/8) e “Goya” di Carlos Saura (il 17/8). Info http://www.comune.fiesole.fi.it/
Foto: Vittorio Storaro