Pistoia – “Un grande onore visitare Pistoia, Capitale italiana della cultura e meravigliosa città”: questa la dedica che il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ieri in visita in città insieme al Ministro ai beni e alle attività culturali Dario Franceschini, ha lasciato sul libro d’onore del Comune di Pistoia.
Dopo aver visitato il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni e la chiesa di Sant’Andrea, con il pulpito di Giovanni Pisano, il Presidente ed il Ministro sono stati accolti in Palazzo comunale, dove nella Sala del Gonfalone, alla presenza dei membri dei comitati promotore e scientifico di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, sono stati invitati dal sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, a lasciare una dedica sul libro d’onore del Comune di Pistoia.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, che ha raccontato di essere già stato a Pistoia alcuni anni fa, da turista, ha raccolto l’invito del sindaco, accompagnando la firma con parole di apprezzamento per la città di Pistoia.
Subito dopo, anche il Ministro Franceschini ha raccolto l’invito del sindaco lasciando un messaggio augurale per la nostra città: “Con la consapevolezza – ha scritto il Ministro Franceschini – che Pistoia resterà Capitale anche dopo il 2017”.
Il libro d’onore del Comune di Pistoia è un volume che da decenni raccoglie le firme e le dediche di tutte le personalità più significative in ambito politico, culturale, sociale, nazionale ed internazionale, che sono state accolte in città. Tra queste, quella di Palmiro Togliatti, nel 1956, di Luigi Russo nel 1957, di Sandro Pertini il 13 febbraio 1982, Giovanni Spadolini nel 1982, Nilde Iotti, Bettino Craxi nel 1985, Marino Marini, Pietro Ingrao nel 1977, Oscar Luigi Scalfaro nel 1995, Romano Prodi nel 1997, Amarthya Sen, il presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi e l’Imperatrice del Giappone nel 2002, e in tempi più recenti, don Luigi Ciotti nel 2010, il Ministro Flavio Zanonato nel 2013, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso nel 2015, il premio Nobel Muhammad Yunus nel 2016.