Premi Nobel negati o discutibili

Il mese scorso sono stati assegnati i Premi Nobel.

Il Premio per la medicina è stato assegnato.alla ricercatrice cinese Youyou Tu (e, ex aequo, a William C. Campbell e Satoshi Ōmura) per la scoperta di un principio fitoterapico impiegato ancora oggi contro la malaria, l’artemisinina. Questo ha portato a ricordare il premio assegnato nel lontano 1902 all’inglese Ronald Ross per i suoi studi sulla malaria (vedi articolo di E. Capanna, 2006); secondo la ricostruzione del Capanna, forse il premio avrebbe dovuto essere assegnato allo zoologo Giovanni Battista Grassi, che per primo aveva ottenuto risultati determinanti sul Plasmodium vivax e sul ruolo della zanzara Anopheles nella trasmissione della malaria; il Grassi propose anche l’impiego di zanzariere come mezzo di prevenzione e promosse la disinfestazione delle zone intorno a Ostia. Un primo Nobel negato?

einsteinUn caso clamoroso di Nobel (temporaneamente) negato è quello di Albert Einsten. Il massimo fisico del secolo scorso, quando era ancora un giovane quasi sconosciuto agli ambienti scientifici, nel 1905 aveva pubblicato tre articoli fondamentali, ciascuno dei quali avrebbe meritato il Premio; ma sistematicamente alcuni membri del Comitato si opposero a ogni tentativo di concederglielo. Dopo le conferme sperimentali arrivate nel 1919 alla teoria della Relatività Generale, la rigida posizione di gran parte del Comitato divenne sempre più ingiustificabile. Così finalmente, nel 1921, il Nobel gli fu assegnato, non per la Teoria della Relatività (!) , bensì per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico.

In rete e in letteratura si trovano molti siti che elencano i Nobel negati. Molti di essi riguardano le ingiustizie a danno di scienziati donne e in alcuni casi è difficile discernerne tra le rivendicazioni condivisibili e quelle discutibili. Ad esempio, alcuni sostengono che la teoria della Relatività Ristretta è stata opera non solo di Einstein, ma anche della sua prima moglie Mileva Marič: una tesi poco fondata.

Tra i Nobel negati alle donne vengono spesso elencate:

Rosalind Franklin (1920 – 1958), che fornì le prove sperimentali della struttura del DNA; al momento della assegnazione a Wilkins, Watson e Crick la scienziata era già morta, ma dai tre vincitori Rosalind non fu nemmeno nominata.

Jocelyn Bell-Burnell (1943 – ), per la scoperta, da giovanissima, dei pulsar, le stelle di neutroni; il Nobel fu assegnato al relatore della sua tesi.

Lise Meitner (1878 – 1968), che, insieme con suo nipote Otto Frisch, fornì la interpretazione della fissione nucleare; il Nobel fu assegnato solo ad Otto Hahn con cui aveva lavorato in questo campo.

Chien-Shiung Wu (1912 – 1997), che dimostrò, mediante un esperimento da lei sviluppato, che la “conservazione della parità” fino ad allora ritenuta intoccabile, non è sempre valida in campo subatomico (nelle interazioni deboli); per questa scoperta il Nobel andò a Tsung Dao Lee e Chen Ning Yang.j

Annie Jump Cannon (1863 – 1941), che scoprì 300 stelle variabili, cinque novae e una “nova nana” e gettò le basi dello studio dell’evoluzione delle stelle.

Nettie Maria Stevens (1861-1912), una delle prime scienziate a farsi un nome nel campo della biologia, che rivoluzionò le conoscenze sulla determinazione ereditaria del sesso attraverso i cromosomi.

Esther Zimmer Lederberg (New York, 1922 – 2006) , microbiologa, scoprì un virus che infetta i batteri e mise a punto, assieme a suo marito, una tecnica per trasferire i batteri da una capsula di Petri all’altra; il premio andò soltanto a suo marito

L’emarginazione delle donne in tutti i campi della conoscenza ma soprattutto in quello scientifico risale a tempi molto antichi ed è proseguita fino quasi ai giorni nostri.

Qualche citazione illuminante:

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Giovanni Keplero: “E’ bene dunque che la donna faccia altre cose e non si impegni nello studio della scienza e della matematica, che le sono innaturali”

J. J. Rousseau: “Per una fanciulla, ma anche per la donna, non deve affatto
ritenersi naturale e adeguato lo studio della matematica”

Hermann Weyl Elmshorn: “Ogni conoscenza astratta, ogni conoscenza che
sia essenziale, deve essere lasciata alla mente solida e laboriosa dell’uomo.
Per questa ragione le donne non impareranno mai la geometria”
.

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Nicola Pende, lo scienziato che ha sostenuto le leggi razziali fasciste, scriveva che alla donna devono essere proibiti quegli studi per i quali “sappiamo che il cervello femminile non è per natura sufficientemente preparato per le carriere delle scienze, della matematica, della filosofia, della storia, dell’ingegneria, dell’architettura”.

Ma esistono anche scienziati maschi ai quali avrebbe potuto – o dovuto – essere assegnato il Premio. Ne cito alcuni, in particolare fisici, dato che questo è il settore che meglio conosco.

Dmitrij Ivanovič Mendeleev, che scoprì la tavola periodica.

Alfred Lothar Wegener, che formulò, nel 1912, la teoria della deriva dei continenti.

Michael Tswett, inventore della cromatografia.

Albert Bruce Sabin e Jonas Edward Salk, inventori di vaccini contro la poliomelite.

Gli astrofisici-cosmologi Edwin Powell, Georges Edouard Lemaître, Aleksandr Aleksandrovič Fridman, R.Penrose, S. Hawking, John Archibald Wheeler.

I fisici teorici Arnold Sommerfeld, nonostante ben 81 candidature, Pascual Jordan, George Gamow, Freeman John Dyson, Leo Szilàrd.

Alcuni italiani:

Oreste Piccioni (Siena, 1915–Rancho Santa Fe, 2002); con Marcello Conversi ed Ettore Pancini,scoprì la particella in seguito nota come muone, segnando la nascita della fisica delle particelle. Significativi anche i suoi contributi, alla ricerca sulle antiparticelle: rivendicò invano la scoperta dell’antiprotone in polemica con Segré e Chamberlain ( premiati con il Nobel).

Giuseppe Occhialini, (Fossombrone 1907–Parigi 1993); collaborò alla scoperta del positrone nei raggi cosmici, sotto la guida di Patrick Blackett (1931), e, nel 1947, contribuì alla scoperta dei pioni, o mesoni π, in collaborazione con Cesare Lattes e Cecil Frank Powell. I due Premi andarono a Blackett e a Powel. Fu poi protagonista della ricerca con emulsioni nucleari esposte ad alta quota. Il primo satellite italiano per lo studio dei raggi gamma è stato rinominato Beppo-SAX dal suo soprannome “Beppo”. Gli è stato anche dedicato un asteroide, il 20081 Occhialini. Lo ricordo quando ero un giovane ricercatore a Milano: lunghe passeggiate notturne parlando un po’ di tutto, intelligentissimo e coltissimo.

Bruno Pontecorvo (Marina di Pisa, 1913–Dubna, 1993). Fondamentali contributi alla fisica dei neutrini: come rivelare gli antineutrini prodotti nei reattori nucleari (metodo utilizzato da Frederick Reines che per questo ricevette il Nobel nel 1995), la predizione che i neutrini associati agli elettroni fossero diversi da quelli associati ai muoni (la verifica sperimentale ha fruttato il premio Nobel a Jack Steinberger, Leon Lederman e Melvin Schwartz), l’ipotesi che i neutrini si trasformassero in neutrini di altro tipo, (oscillazione dei neutrini), la cui successiva conferma sperimentale ha visto l’assegnazione del Premio Nobel, nel 2015, ad Arthur B. McDonald e Takaaki Kajita.

Bruno Touschek (Vienna, 1921–Innsbruck, 1978). Il suo nome è legato principalmente alla costruzione di un apparato in cui far “correre” e successivamente collidere fasci di particelle e di antiparticelle. Il primo apparato realizzato, l’ Anello di Accumulazione (AdA); e il successivo Adone, sono stati alla base dei successivi acceleratori di particelle, fino al Large Hadron Collider del CERN.

Giorgio Parisi (Roma, 1948) è attivo nel campo della meccanica statistica e della teoria dei campi. I suoi studi hanno avuto un impatto rilevante in molti altri campi del sapere. È uno dei fisici più autorevoli del mondo secondo la scala h-index, e una delle personalità più influenti del panorama scientifico internazionale.

Giacomo Rizzolatti (Kiev, 1937) è autore di una delle principali scoperte nel campo delle neuroscienze degli ultimi decenni. Con un gruppo di giovani scienziati, nel 1992 ha scoperto l’esistenza dei neuroni specchio.

Nicola Cabibbo (Roma, 1935–2010), è uno dei fisici italiani più noti a livello mondiale per il contributo dato alla conoscenza del mondo delle particelle elementari. Il Nobel per la Fisica nel 2008 è andato ai giapponesi Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa, per la scoperta indicata con il nome Matrice Cabibbo-Kobayachi-Maskawa; il vero padre della scoperta, non è stato neanche menzionato.

Nobel mancati in campo letterario: Lev Tolstoi, Anton Chekov, Marcel Proust, George Orwell, James Joyce, Henrik Ibsen, Jorge Luis Borges, Eduardo De Filippo e C. E. Gadda.

enrico fermi

 

Un caso interessante è quello del premio assegnato nel 1938 a Enrico Fermi (Roma, 1901 –Chicago,1954). Egli ricevette nel 1938 il Premio “for his demonstrations of the existence of new radioactive elements produced by neutron irradiation, and for his related discovery of nuclear reactions brought about by slow neutrons”. E’ indubbio che il Premio sia stato più che meritato, ma la prima parte della motivazione è sbagliata: Fermi e il suo gruppo di Via Panisperna credevano di aver ottenuto elementi transuranici, mentre avevano realizzato la fissione nucleare!

 

Infine, sarebbe interessante considerare anche i Premi assegnati per scoperte poco rilevanti. Una fra tutte è il Premio assegnato nel 1920 a Charles Edouard Guillaume (Fleurier,1861 – Sèvres,1938) per la scoperta dell’Invar, una lega metallica, interessante per il suo basso coefficiente di dilatazione termica. Mi pare un po’ poco.

Incredibile poi il Nobel per la pace a Kissingere e a Begin.

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