Un uomo è stato ucciso a colpi di pistola, sabato sera, durante un tentativo di rapina in un bar della frazione Riccardina di Budrio, in provincia di Bologna. La vittima, Davide Fabbri, 52 anni, figlio del titolare del locale, ha provato a difendersi ed è riuscito a sfilare il fucile al killer, che lo ha però freddato prima di fuggire.
Questa mattina i testimoni hanno ricostruito con il magistrato di turno, Marco Forte, e i carabinieri la dinamica del delitto, durante il quale lo stesso assassino potrebbe essere rimasto ferito: alcune tracce di sangue repertate dal Ris potrebbero essere sue e questo fatto sarebbe importante ai fini della sua identificazione. L’uomo — che dalle pochissime parole dette non è stato possibile definire con certezza straniero — è entrato intorno alle 21:30 di sabato sera chiedendo soldi. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, aveva il volto coperto, era vestito con qualcosa di simile a una tuta mimetica, ed era armato di un fucile a pallini e di una pistola. Fabbri ha reagito, riuscendo quasi a strappare il fucile dalle mani del malvivente: un questa circostanza è partito un colpo, verso il pavimento, e uno dei pallini dell’arma da caccia ha ferito lievemente, di striscio, uno dei clienti. Il bandito ha estratto allora una pistola e ha sparato al petto di Fabbri un solo colpo, uccidendolo all’istante, per poi fuggire, almeno per la prima parte della fuga, a piedi e da solo, anche se non è escluso che nei paraggi potesse esserci un complice in attesa.
Nel locale — il bar Gallo, situato sulla strada che da Budrio porta a Mezzolara — c’era la moglie della vittima. Anche contro di lei l’uomo ha puntato il fucile, strappandole di mano la scopa con cui lei provava a difendersi, prima di fuggire a piedi. «Non dimenticherò mai quegli occhi. Non ho visto un barlume di pietà per nessuno di noi» ha detto la donna al «Resto del Carlino». «Solo follia e una rabbia che non saprei descrivere. Ha sparato a mio marito e dopo ha puntato la pistola contro di me. Non è giusto che la vita di Davide sia finita in questo modo. Non ha senso che un uomo buono, che non hai fatto del male a nessuno, venga ucciso nel suo bar. Non so cosa credesse di poter trovare nella cassa. Aveva sia un fucile che una pistola, come se dovesse assaltare una banca. Devono trovarlo e fargli pagare quello che ha fatto».
La moglie della vittima ha spiegato anche che il marito «voleva far ragionare» il ladro «ma è stato tutto inutile. Era entrato con l’idea di farci del male. Non abbiamo nemici e siamo stimati da tutti in paese. Questo è un piccolo bar di passaggio dove la gente si ferma per rifiatare e fare due chiacchiere».
La cittadina di Budrio —poco più di 18 mila abitanti — si è stretta intorno alla famiglia della vittima. «Come comunità, rifacendoci ai nostri valori, ci stringiamo attorno ai familiari di Davide Fabbri, a sua moglie. Chiediamo sicurezza, vogliamo la cattura dell’assassino, e reagiamo alla violenza. Stiamo organizzando una fiaccolata per questa sera nel luogo principale di Budrio, piazza Filopanti», ha detto all’agenzia Ansa il sindaco Giulio Pierini.
(Corriere online)
La vicenda ha già suscitato le prime reazioni politiche. Il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, ha collegato quanto avvenuto nel Bolognese alla vicenda di Casaletto Lodigiano, dove all’inizio del mese un ristoratore ha ucciso un ladro che stava svaligiando la sua osteria. Le leggi attuali in Italia, ha detto Calderoli, «non bastano per dissuadere la criminalità»: «se invece [i delinquenti] sapessero che rischiano vent’anni di carcere solo per la rapina e di prendersi una fucilata dal proprietario forse ci penserebbero due volte prima di colpire». Sulla stessa linea il leader del Carroccio, Matteo Salvini: «La difesa è sempre legittima».