Prato – Una carica delle forze dell’ordine è avvenuta a Prato, al termine della manifestazione che si è tenuta oggi contro il decreto sicurezza e le multe comminate a svariati operai mentre stavano svolgendo un’azione di sciopero.
Un corteo torrenziale, pacifico fino all’ultimo. Mentre la gente stava defluendo, la carica. Erano oltre il migliaio, i partecipanti al corteo che si è tenuto oggi a Prato, per protestare contro il decreto sicurezza voluto dall’ex ministro degli interni Salvini e che ha avuto come conseguenza, quello di ammannire 4mila euro di multa agli scioperanti dell’azienda Superlativa che protestavano contro le condizioni di lavoro. Multa rovinata addosso anche a due studentesse liceali che avevano partecipato portando la loro soldiarietà agli operai. Il caso era diventato nazionale, e molti sono stati gli aderenti di oggi che sono giunti da oltre i confini della Toscana. La manifestazione, organizzata da SiCobas con la partecipazione di tantissime associazioni, partiti, movimenti e anche consiglieri regionali e comunali, ha raggiunto, nonostante il divieto dell’ultima ora della questura, il Palazzo comunale e il centro storico della cittadina laniera.
Malumori e battute ironiche erano volate fra i manifestanti sul voltafaccia di questura, prefettura e amministrazione comunale, che, dopo aver autorizzato un percorso che finiva davanti al palazzo comunale nel centro di Prato, ha rettificato ieri, modificando le autorizzazioni per un corteo di 600 metri. Dai manifestanti attacco frontale al sindaco Biffoni, che si era dissociato con forza dall’iniziativa odierna. Ma in fondo al corteo, ecco, è spuntata anche una bandiera del PD. Assenti i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che nei gorni scorsi avevano preso le distanze motivando con una forte critica alle modalità politiche della battaglia condotta da SiCobas insieme agli operai.
Sulla carica finale delle forze dell’ordine interviene il sindaco Matteo Biffoni con una nota ufficiale: “Pretendo che prefetto e questore diano una spiegazione di quanto è accaduto oggi a Prato. E’ inaccettabile che chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico abbia consentito ad un corteo di mettere a rischio la città in un sabato pomeriggio in cui le famiglie vanno in centro con i propri bambini a fare acquisti. L’autorizzazione della questura era fino a piazza San Marco, non so cosa sia successo ma i manifestanti hanno percorso tutto il centro fino a piazza del Comune”.
Il sindaco Matteo Biffoni è infuriato e ce ne ha per tutti, per i Sì Cobas, che tuttavia non erano certo soli in piazza, e “che continuano a mostrarsi per quello che sono: incapaci di rispetto, in cerca di notorietà sulla pelle degli altri, siano gli operai sfruttati o i cittadini. L’avevo detto e lo ripeto, noi vogliamo tutelare per davvero i diritti di chi lavora, lo facciamo e lo faremo sempre con tutti gli strumenti legittimi a disposizione e con tutte le forze sane della città, ma con queste persone che disprezzano la legalità non potrà mai esserci un dialogo”; e anche per prefetta e questore, come si legge nella nota: “E’ stata lasciata sola la polizia municipale, che ricordo non è responsabile dell’ordine pubblico e che ringrazio per la professionalità e l’impegno con cui si è dovuta assumere oneri per l’incapacità di altri. In piazza del Comune gli agenti sono rimasti senza alcun supporto da parte di chi aveva il dovere di controllare il corteo, ovvero la Polizia di Stato. Ed è per questa capacità di gestione che sono stati caricati i manifestanti sotto il palazzo comunale. Tutto questo è inaccettabile, prefetto e questore ne traggano le conseguenze”.