Come da tradizione i primi di febbraio Prato commemora Santa Caterina de Ricci, che visse nel monastero domenicano di San Vincenzo alla fine del Cinquecento. Al secolo Alessandra Lucrezia Romola de Ricci, nacque a Firenze e all’età di 14 anni, nel 1536 entrò nel convento di San Vincenzo, del quale fu anche priora. Fu canonizzata da Papa Benedetto XIV nel 1746. La Santa è compatrona della città ed è conosciuta come la Santa di Prato. Domenica 3 febbraio , alle 17,30 il Vescovo Franco Agostinelli nella basilica dedicata alla Santa e a San Vincenzo Ferreri celebra la messa della vigilia, celebrandosi la festa il giorno 4. La memoria viene festeggiata con un triduo. Si comincia oggi, sabato 2 alle 17 con la messa celebrata dal can. Daniele Scaccini, rettore del Seminario. In occasione della celebrazione i soci del Serra Club, come di consueto, doneranno durante l’offertorio l’olio per tenere accesa la lampada che ormai da molti anni arde tutti i giorni di fronte alle spoglie della Santa. Dopo la messa, i soci del Serra Club visiteranno il coro e alcuni ambienti del monastero.
Domenica 3, la prima messa, alle 8,30 è celebrata dal vicario generale mons. Nedo Mannucci; alle 10,30 dal rettore della basilica can. Guglielmo Pozzi.
Lunedì 4, memoria della Santa, messe alle 8 celebrata dal can. Luca Rosati, parroco di San Pietro e della Visitazione a Galciana; alle 10,30 padre Giovanni Giannalia, parroco di Gesù Divino Lavoratore; alle 7 il domenicano padre Antonio Coccolicchio. Canto delle Lodi alle 7,30 (domenica alle 8). Vespri alle 16,30.