Prato – “È una giornata della memoria, che ricorda momenti particolarmente struggenti della nostra storia. Visitandolo, i giovani d’oggi, italiani ed europei, saranno indotti a riflettere sul lungo cammino che l’Italia, e l’Europa, hanno compiuto da allora ad oggi”. Così l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi salutava il 10 aprile 2002 la nascita del Museo della Deportazione e Resistenza, sottolineando come la memoria sia uno strumento indispensabile per comprendere il passato e mettere in sicurezza il futuro.
Domenica prossima il museo, divenuto nel frattempo Fondazione e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza, compie vent’anni. Vent’anni in cui è diventato un importante polo regionale con decine di migliaia di visitatori, soprattutto studenti provenienti da ogni parte della Toscana, e ha organizzato grandi eventi per la Regione Toscana, come il Treno della Memoria. È stata anche sviluppata la ricerca storica, pubblicati volumi e organizzati eventi, spettacoli teatrali e musicali, mostre temporanee e viaggi della memoria.
“È un anniversario davvero importante che vogliamo sia un inno alla memoria – sottolinea la presidente Aurora Castellani – Lo sgomento di fronte a ciò che succede in Ucraina, a questa guerra atroce, rafforza la nostra convinzione che se perdiamo la memoria siamo impotenti e facili prede di una storia che ritorna”.
“Da 20 anni il museo e il centro di documentazione svolgono un ruolo fondamentale nel panorama nazionale, coltivando la ricerca, le relazioni con le altre istituzioni della Memoria, il rapporto con le scuole – aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Prato Simone Mangani – Con l’auspicio di Regione Toscana e di Aned nazionale, siamo pronti per strutturare nuovi obiettivi a partire dalla fondamentale riapertura del Memoriale di Auschwitz presso Ex3 a Firenze”.
La presidente Castellani, ricorda che il centro pratese è diventato un punto di riferimento per le politiche attive della memoria in Italia grazie al lavoro di tutto lo staff. E che la voglia di fare tante altre cose non manca. Intanto, dopo i mesi della pandemia in cui sono state organizzate attività culturali ed educative a distanza, nelle ultime settimane le scuole stanno tornando a frequentare il museo.
L’inaugurazione del 2002, tanto voluta da Roberto Castellani sopravvissuto ai lager di Mauthausen ed Ebensee e da tutta l’ANED, fu per Figline e per tutta la città una grande festa. Fu chiaro a tutti che coltivare la memoria della deportazione e della Resistenza era un dovere civico e un forte valore educativo e culturale. Oltre 130 pratesi erano stati arrestati e deportati nei lager nazisti nel marzo del 1944 e solo 18 tornarono nelle loro case. Creare un luogo permanente di memoria fu l’obiettivo degli ex deportati, testimoni delle barbarie nazifasciste, affinché la conoscenza potesse fungere da antidoto contro il ripetersi dell’orrore.
PROGRAMMA DEL 10 APRILE – Il Museo sarà aperto al pubblico come sempre la domenica mattina dalle 9.30 alle 12.30 e nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 19.
Alle 15.30 nei giardini del piazzale Leonetto Tintori a Figline, in occasione dei 110 anni dalla nascita di Gino Signori, pittore pratese nominato Giusto fra le nazioni, sarà inaugurata una panchina a lui dedicata e dipinta dal pronipote Niccolò Gualtieri. Iniziativa promossa da “Associazione 6 Settembre” con il patrocinio del Comuni di Barga e Prato, della Provincia di Prato, della Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza e il contributo del Comune di Prato.
Alle 16 nella sala conferenze del Museo la celebrazione dell’anniversario si apre con i saluti della presidente Aurora Castellani e prosegue con gli interventi di Gabriele Alberti, presidente ANED sezione di Prato, Angela Riviello, presidente ANPI provinciale di Prato, Renzo Bandinelli, Comunità Ebraica di Firenze, Marco Palla, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione, Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, Francesco Puggelli, presidente della Provincia di Prato, Matteo Biffoni, Sindaco del Comune di Prato, Alessandra Nardini, Assessora alla Cultura della Memoria della Regione Toscana.
Alle 17 proiezione di un filmato sui venti anni di attività del Museo della Deportazione con il commento della direttrice Camilla Brunelli.