Prato, fischi al questore e denunce, continua la bagarre

Prato – Non si placano a Prato le polemiche dopo i fatti del 25 aprile che hanno visto il Questore Alessio Cesareo e il Prefetto Rosalba Scialla fischiati da un gruppo di appartenenti  all’Anpi di Prato. Tutto nasce dall’autorizzazione degli esponenti alla sicurezza alla manifestazione di Forza Nuova del 23 marzo scorso, giorno in cui ricorrevano i 100 anni della nascita del partito fascista.

Secondo alcune fonti giornalistiche il questore ha annunciato al ministero dell’Interno che la questura denuncerà tutti quegli iscritti all’Anpi ritenuti responsabili della contestazione. E tale denuncia sarebbe avvenuta tramite un telex “urgente” che, pubblicato in parte dal Corriere Fiorentino, riporta che c’erano dei cartelli con “frasi considerate non rispondenti alla solennità della manifestazione. I soggetti ritenuti responsabili di questi comportamenti, che sono in corso di identificazione, saranno segnalati all’autorità giudiziaria”.

Il procuratore capo Giuseppe Nicolosi conferma che la Digos ha presentato denuncia contro ignoti ipotizzando il reato di vilipendio al governo, previsto dall’articolo 290 del codice penale. Ai magistrati poi il compito di verificare se fischi e cartelli possano essere considerati un’offesa alle istituzioni oppure diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero (la risposta è attesa nei prossimi giorni).

Intanto a Prato la presidente dell’Anpi provinciale, Angela Riviello definisce tale denuncia “ridicola e intimidatoria. Ridicola perché se si denunciassero i fischi alle iniziative pubbliche tutte le Procure sarebbero intasate di lavoro. Intimidatoria perché proviene da un funzionario dello Stato che per di più rivelerebbe di aver già individuato i “colpevoli” prima ancora di averli identificati. Considerando la pessima gestione della recente vicenda relativa alla manifestazione di Forza Nuova, sarebbe una ulteriore prova di inadeguatezza. Se dovessero concretizzarsi le presunte denunce risponderemmo difendendo, l’immagine e i diritti dell’Anpi in ogni sede, nonché i cittadini, iscritti o no all’associazione, che risultassero identificati”.

L’assessore Simone Mangani a sua volta interviene: “Il rappresentante istituzionale che, letteralmente, denuncia il dissenso o lo sberleffo, peraltro espresso in modo urbano, non fa altro che rischiare di sminuire e disconoscere il proprio ruolo, garantito e difeso dalla Costituzione repubblicana e non da una procura eventualmente interessata da una non-notizia. Oppure, più semplicemente, rischia di oltrepassare la soglia. E se fosse stato fischiato un Sindaco, nessuno avrebbe pensato niente di diverso, almeno da queste parti.  Il 1 maggio sia un altro giorno di festa civile e comune”, conclude poi l’assessore.

Sulla stessa linea l’assessore Benedetta Squittieri: “Ma davvero i rappresentanti dello Stato sul territorio, che dovrebbero garantire ordine e sicurezza, si sono impressionati per un paio di fischi di cittadini che liberamente hanno espresso una loro opinione?  Cosa diversa è se invece non avessero accettato la contestazione come libera espressione delle idee e del dissenso verso una loro scelta e avessero deciso di denunciare coloro che li hanno fischiati o contestati per questo. In questo caso significherebbe che non hanno bene compreso il valore della Costituzione che  devono rappresentare. In un paese in cui tra l’altro si fischiano giustamente ministri di ogni colore.. i fischi non hanno mai fatto male a nessuno… Quindi propendo più per la prima”.

Intanto il deputato Nicola Fratoianni, candidato alle europee per la lista ‘La Sinistra’ ha annunciato che lunedì presenterà un’interrogazione urgente in Parlamento in cui chiederà la rimozione di questore e prefetto. Intanto è confermato per lunedì il tavolo sulla sicurezza in prefettura. Interviene sulla questione anche il sindaco Matteo Biffoni: “Le contestazioni capitano in democrazia. Capitano alle persone pubbliche, che siano ministri, prefetti e questori. Credo che una carica con tanta responsabilità verso l’ordine pubblico e la sicurezza della terza città del centro Italia, come il nostro questore, possa affrontare senza scomporsi le emozioni di chi la pensa in modo diverso da lui. Credo, al tempo stesso, che Prato non abbia bisogno di nuove tensioni: e questo lo dico a tutte le parti in causa. Lunedì – conclude – chiederò al questore Cesareo di chiarire le ragioni giuridiche delle sue dichiarazioni”.

Sulla questione entra anche Antonello Giacomelli che commenta: “Insieme a Gabriele Toccafondi presenterò una interrogazione al governo sulla decisione del questore di Prato, riportata dalla stampa, di denunciare l’Anpi ed i cittadini che durante la cerimonia del 25 Aprile hanno criticato pubblicamente lui e il prefetto con fischi e cartelli.  Personalmente non avrei scelto né i fischi né il 25 Aprile per esprimere la mia opinione critica per l’autorizzazione concessa a Forza Nuova, ma questo non mi impedisce certo di rispettare la libertà di chi ha deciso diversamente. La libertà di critica e di dissenso è stata, ed è, nel nostro Paese esercitata verso chiunque, anche con responsabilità istituzionali molto più alte di un prefetto o di un questore e nessuno aveva fino ad ora pensato di limitarla o metterla in discussione.

C’è qualcosa, come dire, di pirandelliano nella linea d’azione del questore di Prato: tanto tollerante, accondiscendente e accomodante con Forza Nuova a cui consente di celebrare, violando la legge, il centenario del fascismo, quanto minaccioso e intimidatorio verso l’Anpi ed i cittadini che esercitano liberamente quel diritto alla critica e al dissenso che invece la Costituzione e la legge garantiscono a tutti.

Stiamo assistendo, insomma, a Prato, ad uno strano crescendo che parte dall’autorizzazione a Forza Nuova, prosegue con la illegittima schedatura dei giornalisti compiuta in quella occasione per finire a questa sorprendente iniziativa. Un crescendo che chi volesse pensar male troverebbe perfettamente funzionale ad alimentare artificialmente uno scontro “ideologico” che distorca ed inquini il confronto politico in atto sui temi reali della città. Spero di sbagliarmi. E soprattutto spero che lo “strano crescendo” finisca qui.La città si aspetta di vedere, dai responsabili dell’ordine pubblico, impegno e determinazione nella repressione dei furti o dello spaccio di droga più che in simili improprie e discutibili iniziative”.

Intanto, il 4 maggio in città arriverà Matteo Salvini, attuale ministro dell’interno, per partecipare a un evento elettorale del candidato della Lega alla poltrona di sindaco Daniele Spada.  

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