Prato – Mancano pochi giorni per scegliere il Presepe più bello della città di Prato. Un’iniziativa dal titolo Presepiando al catechismo, che anche quest’anno (è la seconda edizione) ha visto allestita la minuscola chiesa della Madonna del Buon Consiglio in via Garibaldi.
Un vero e proprio concorso di presepi rivolto ai bambini delle parrocchie della Diocesi cittadina.La mostra di ventisei natività è stata benedetta il 9 dicembre dal vescovo Franco Agostinelli, e sarà visibile fino al 6 gennaio, giorno dell’Epifania. Il chiesino è aperto ogni pomeriggio dalle 15 alle 19 e si potranno votare i presepi lasciando la propria preferenza in una cassetta posta all’ingresso.
Infatti quest’anno, a differenza della passata edizione vinta dalla parrocchia delle Fontanelle, deciderà sul presepe che piace di più (accanto a quelli dei bambini ci sono anche quelli realizzati dal Centro di aiuto alla vita, dai ragazzi dell’Anffass e da un gruppo di richiedenti asilo ospiti a Prato) il voto dell’urna e non di una giuria.
Il tema di quest’anno riguarda i migranti ed è stato scelto dalla Diocesi di Prato integrando così il progetto A.Pr.I acronimo dei quattro verbi indicati da Papa Francesco “accogliere proteggere, promuovere, integrare”, che ha rivolto agli operatori di fede nelle chiese italiane. In un suo discorso a Natale il Santo Padre, infatti ha sottolineato l’importanza della fraternità tra persone di ogni nazione e cultura, ma anche tra persone di idee diverse, capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro. Perché “la salvezza passa attraverso l’amore, l’accoglienza, il rispetto per questa nostra povera umanità che tutti condividiamo in una grande varietà di etnie, di lingue, di culture, ma tutti fratelli in umanità!”.
«Un invito dunque ad accogliere il fratello meno fortunato per non dimenticarsi di coloro che oggi incontrano tante difficoltà e che sono gli ultimi degli ultimi – dice Don Carlo Giraci, direttore dell’ Ufficio Catechistico e vice parroco della Chiesa della Resurrezione a Prato.
Non a caso la campagna Cei alla quale ha aderito la Chiesa pratese si intitola «liberi di partire, liberi di restare -continua Don Carlo – e riguarda non solo i migranti ma tutte quelle persone che si mettono in viaggio per sfuggire a guerre, persecuzioni ma anche a condizioni di vita insostenibili.
L’intento dell’Ufficio catechistico attraverso il Presepe dell’accoglienza è di sensibilizzare l’opinione pubblica ricordando che Nostro Signore è giunto in mezzo a noi in una capanna di pastori, un luogo tra i più umili e accolto dai pastori i Rom di oggi. Questo – conclude Don Giraci – per sottolineare che Dio si fa persona dove ci sono le difficoltà”.
E al canotto con dentro il Bambino Gesù in diversi presepi ci dice che i ragazzi hanno compreso il messaggio dell’accoglienza ed essi stessi ci spingono a trovare vie giuste. “Non dimentichiamo che la Chiesa di oggi ha tra le sue missioni la sollecitazione delle coscienze promuovendo umanità e amore nei confronti del prossimo si chiamino essi migranti, poveri, disabili perché è possibile con la buona volontà superare tutte le paure anche quella della diversità, perché essa è un dono e non un ostacolo.”
Il 6 gennaio giorno dell’Epifania dunque verrà proclamato dal Vescovo di Prato Agostinelli il Presepe che avrà ottenuto il maggior numero di voti;mentre il 12 gennaio ci sarà una grande festa per tutti i bambini che hanno partecipato all’iniziativa e premi per tutti i Presepi presso la Parrocchia della Resurrezione in via Tommaso Pini.