Prato – Sette incontri musicali all’insegna della classico nel Chiostro di san Domenico. L’estate scorsa i concerti nel Chiostro hanno registrato un grande successo di pubblico, cosa che ha spinto i suoi organizzatori Fonderia Cultart, Camerata Strumentale di Prato e Comune di Prato con l’assessorato alla Cultura a riproporre l’iniziativa. Il maestro Alberto Batisti: “Il Chiostro di San Domenico è un luogo che suona e che merita di essere valorizzato con il programma musicale di quest’anno che si presenta maturo”.
“Il programma messo in campo dalla Camerata Strumentale – che mai come quest’anno dopo anni difficili è così vario e interessante,- ha aggiunto il presidente della Camerata Strumentale Guido Moradei, – è perché siamo convinti che dentro delle belle cornici ci vadano messi buoni contenuti!”
Si parte dunque il 18 luglio con gli Archi della Camerata Strumentale «città di Prato» diretti da Hugo Ticciati, per proseguire il 22 luglio con i Fiati della Camerata diretti da Diego Dini Ciacci, e per concludersi infine il 27 luglio con un concerto dedicato alle Folksongs di Britten eseguite dal tenore Mark Milhofer e il pianista Marco Scolastra. Mentre Fonderia Cultart ha selezionato 4 concerti: il 19 luglio Cristina Donà con una perfomance perchè i suoi fans possano apprezzare la capacità evocativa dell’album “Desidera” nonché gli arrangiamenti non convenzionali dell’artista.
Sul palco insieme a Cristina Donà si esibirà anche il musicista e produttore Saverio Lanza. Poi sarà la volta di Maurizio Carucci, frontman degli exOtago, con Respiro il primo album solista che l’artista presenterà live al Chiostro di San Domenico il 21 Luglio. A seguire Sinfonico Honolulu il 23 luglio con Marco Parente cantautore lirico protagonista di alcune delle pagine più significative della discografica italiana dagli anni novanta ad oggi, entrato a far parte del roster di Musiche Metropolitane, in collaborazione con Blackcandy.
Infine Irene Grandi il 29 luglio con nuovo concerto, una scaletta di canzoni internazionali e italiane che spazia dagli anni ’60 fino agli anni ’90, di ispirazione blues, e canzoni del repertorio di Irene in un arrangiamento in chiave rock blues.