Prato – Celebrata stamane alla presenza degli Amministratori comunali di Prato, della Provincia e delle Autorità cittadine dal Vescovo della città Giovanni Nerbini la sua prima messa solenne Pontificale in onore di Santo Stefano il Patrono della città. La celebrazione è stata accompagnata dai canti della Cappella musicale della cattedrale e la Corale San Francesco.
Prato celebra il Santo Patrono (e le sue aziende)
Una vera e propria festa di tradizione che ricorda il martirio del primo santo cristiano, che illuminato dalle parole dell’apostolo Pietro si fece portatore della parola di Cristo tra le genti, subendo per la sua opera la condanna degli anziani del tempio alla dilapidazione fuori le mura di Gerusalemme.
Nella sua omelia il Vescovo Nerbini ha elogiato la città, “il verbo fare è nel Dna della città” e ha ricordato le associazioni di volontariato che sono una parte importante di essa perché aiutano la comunità nei suoi bisogni. “Perché -ha continuato -non dobbiamo dimenticare che nella comunità c’è l’uomo e tutti noi siamo chiamati a superarne l’esclusione.”
Di qui l’invito rivolto anche alle comunità straniere che ormai sono parte integranti della città a collaborare in un rapporto di interdipendenza per un cammino comune e condiviso. Nerbini ha poi rammentato la questione ambientale ovvero la difesa del creato, “perché è inutile riordinare la propria cameretta quando un alluvione rischia di spazzare via tutto”.
Ma anche il compito dei sacerdoti che si devono “occupare non solo del gregge ma dell’intero ovile” e di qui in chiusura l’accorata preghiera al Santo Patrono della città perché “aiuti a superare le divisioni,riattivi le risorse umane e dia a tutti il coraggio per diventare costruttori di pace e civiltà”.
Dopo la benedizione del Pontificale ai fedeli, il Vescovo ha proclamato le aziende vincitrici della decima edizione dello Stefanino d’oro, il riconoscimento alle aziende della città che si sono distinte per l’etica del lavoro per l’attenzione all’ambiente,al sociale,ai bisogni dei lavoratori e di chi è meno fortunato.
La premiazione che avverrà il 1 febbraio 2020 ha tra gli enti promotori la Diocesi, il Comune, la Provincia di Prato, la Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
Quest’anno riceveranno lo “Stefanino” le aziende Filpucci, il Lanificio Bellucci, la Filatura Biagioli Modesto, e menzione speciale per l’azienda vinicola Marchesi Pancrazi.