Prato – Prato polo all’avanguardia nell’utilizzo di tecnologia digitale nelle scuole, una didattica 2.0 in grado di agevolare il percorso scolastico degli alunni dislessici o con altre disabilità ma che porta benefici all’intera classe. Se ne parlerà nel convegno Scuola digitale inclusiva, sabato 5 marzo (ore 8,30) alla Camera di Commercio, promosso da AID Associazione Italiana Dislessia con il patrocinio di Comune, Provincia e ASL di Prato, ma i temi del seminario sono stati anticipati da Manuela Zacchini, presidente territoriale AID insieme all’assessore all’innovazione del Comune di Prato Benedetta Squittieri, Pierpaolo Infante referente regionale del Piano nazionale scuola digitale e la dirigente scolastica Paola Toccafondi.
“Il sistema scolastico pratese dimostra una notevole dinamicità e vivacità nell’utilizzo delle risorse 2.0, le nostre scuole sanno fare rete su avanguardie educative, ed è il loro valore aggiunto – ha detto Squittieri – Come istituzione abbiamo puntato molto sulle infrastrutture, portando la connessione negli istituti, ma nel sistema scuola pratese c’è molta consapevolezza delle potenzialità offerte dalla tecnologia.”
“Gli strumenti digitali – ha aggiunto Zacchini – possono fare la differenza nel rendere l’ambiente scolastico a misura di studenti con disturbi dell’apprendimento e diventare un valore aggiunto per l’intera classe.”
Secondo i dati forniti da AID in Italia nell’anno scolastico 2013/14 su oltre 7 milioni di studenti 62.227 presentavano disturbi specifici dell’apprendimento, il dato in provincia di Prato indica che in ogni istituto comprensivo sono state certificate dalle 30 alle 50 diagnosi, in alcuni istituti superiori sono stati registrati oltre 120 alunni certificati DSA; una percentuale che oscilla fra il 3 e 4% della popolazione scolastica. Numeri di cui è necessario tenere conto e che spingono il corpo docente ad adottare soluzioni in grado di supportare gli allievi DSA e BES nel percorso di studio e a metterli in condizione di esprimere le loro potenzialità.
Il seminario Scuola digitale inclusiva nasce proprio dal coinvolgimento, e dall’esperienza, di docenti impegnati in classi 2.0 che hanno testato come i nuovi strumenti didattici digitali producono ottimi risultati fra i ragazzi dislessici. “Si fa inclusione – ha chiosato Infante – quando lo strumento che agevola studenti con difficoltà è in realtà utile, ed è utilizzato, dall’intera classe. Così vengono meno le distinzioni e differenziazioni.”
SCUOLA DIGITALE INCLUSIVA, IL CONVEGNO – Ad aprire il convegno, alle 8.30 di sabato 5 marzo nell’auditorium della Camera di Commercio, il presidente nazionale AID Franco Botticelli insieme a Manuela Zacchini, a seguire i saluti di Pierpaolo Infante USR Toscana Referente PNSD, e dei dirigenti scolastici Paola Toccafondi, Gianna Celli, Maria Ramunno e Alessandro Giorni. Seguono gli interventi degli amministratori del Comune di Prato Maria Grazia Ciambellotti e Benedetta Squittieri, mentre per l’ASL portano i saluti Marco Armellini, Lia Corridori e Domenico Basile intervenendo su diagnosi e strumenti mentre chiudono la prima parte gli interventi dei responsabili del Laboratorio zonale ausili USL 4.
Alle 9.30 Pierluigi Cafaro, psicologo, interviene su Perche’ il digitale?… questione di stile di apprendimento; Giovanni Biondi, presidente Indire, su La rivoluzione digitale può trasformare la scuola per tutti; Marco Scancarello, Miur, A scuola con il piano nazionale scuola digitale; Salvatore Giuliano, dirigente scolastico ITI Majorana di Brindisi chiude con un intervento su Didattica inclusiva. Il seminario si conclude con un confronto di esperienze realizzate in alcune classi.
AID, ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA – L’AID è impegnata da diversi anni a sensibilizzare il mondo istituzionale, promuovere la ricerca e la formazione, offrire un punto di riferimento qualificato per informazioni e supporto di genitori e docenti
Nella foto: Manuela Zacchini, Paola Toccafondi, Benedetta Squittieri e Pierpaolo Infante