Povertà multidimensionale, chi mangia non si scalda o sta al buio

il 10,9% delle famiglie toscane risulta in stato di ‘deprivazione cumulata’
Foto di Luca Grillandini

Firenze – Quanti sono i poveri in Toscana, crescono o calano, quanto impatta l’inflazione sullo status economico delle famiglie, quanto il lavoro povero, quanto le spese sanitarie e magari l’affitto? Domande che svelano, a valle del settimo Rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana” a cura dell’Osservatorio regionale” un quadro complesso e per certi versi contradittorio. Senza contare l’onda lunga delle nuove misure di contrasto alla povertà, che, entrate in vigore nel 2024, vedranno un calo dei beneficiari, rispetto al Reddito di cittadinanza, di circa il 50% in meno, secondo la stima del Rapporto.

La ricerca è .stata presentata oggi a Firenze nel corso di un incontro organizzato a Palazzo Strozzi Sacrati cui ha partecipato  l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.
L’accurata fotografia statistica è dedicata in gran parte al 2022, ma contiene anche un’indagine campionaria realizzata da Irpet a maggio 2023 su un campione di 1.500 famiglie e un aggiornamento sulle misure di contrasto alla povertà.

Cominciando dai numeri, la percentuale di cittadini toscani in condizioni di povertà assoluta sulla base dei redditi segnalano almeno fino al 2022 un  passo indietro: si registra infatti un calo dal 6% del 2021 al 5,5 del 2022,2. Tutto bene dunque. Ma la realtà è dietro l’angolo e non è così rosea. Dall’Indagine1 come la spesa alimentare e i servizi. Da un lato, è l’inflazione a battere cassa, visibile in particolare nella riduzione dei consumi di beni essenziali come luce e gas, e va da sé anche per svago e tempo libero; dall’altro picchia duro la grande contraddizione del lavoro povero, ovvero, l’occupazione sale, ma si tratta di lavoro mal pagato, sottopagato, spesso precario. Tant’è vero che, se si considerano le dimensioni benessere-reddito, condizioni di salute-abitative, condizioni lavorativo-educative e accesso ai beni essenziali, il0 10,9% delle famiglie toscane risulta in una situazione definita tecnicamente di ‘deprivazione cumulata’ (significa che hanno simultaneamente condizioni svantaggiate nelle quattro dimensioni del benessere), mentre il 14,3% è a rischio povertà o esclusione sociale. Inoltre, considerando che i beneficiari del Rdc, in essere fino al primo novembre 2023, risultavano  19.690 nuclei familiari per circa 35.324 persone, mentre, secondo le stime, i beneficiari delle nuove misure (Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro), diventeranno la metà, il vero problema dei prossimi mesi sarà come e con quali risorse gli enti locali dovranno sostenere chi rimane fuori. ” Sarà un grande risparmio per il governo, molto meno per gli enti locali che dovranno rispondere alle situazioni di fragilità senza avere strumenti a disposizione. C’è da chiedersi – continua l’assessora – dove verrà investito questo risparmio, dal momento che tagli e sforbiciate sul sociale sono numerosi”.

E dunque, il Rapporto mostra in realtà un quadro che vede finire nel limbo del “rischio povertà” sempre più famiglie toscane.  
“Per il secondo anno – ha sottolineato l’assessora – nella legge di bilancio non ci sono fondi per il contributo affitti che ogni anno veniva richiesto da oltre quindicimila persone; e da quest’anno, secon0do le stime del rapporto si dimezzerà la platea di coloro che potranno avere un reddito minimo con cui sostenersi. Ricordo che in ogni Stato europeo chiunque versi in condizioni d’indigenza è titolato a ricevere, fino a quando il bisogno persiste, un contributo monetario che gli permetta uno standard di vita minimamente accettabile. Purtroppo in Italia, e quindi in Toscana un numero sempre maggiore di famiglie risulterà escluso da ogni sostegno”. 
“Cercheremo – ha concluso l’assessora – di far sentire la nostra voce in tutte le sedi istituzionali perché queste misure siano allargate a tutti coloro che ne hanno necessità per  poter vivere in maniera dignitosa”. 

Il rapporto è frutto di un lavoro collettivo del gruppo “Povertà ed esclusione sociale” dell’Osservatorio Sociale Regionale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena, con contributi anche delle Università di Pisa, di Firenze e di Torino, di Oxfam Italia e di FioPSD.

Foto: Luca Grillandini

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