Prato – Domani, venerdì 2 agosto, a Prato, si terrà la commemorazione di Porrajmos con incontri nelle sedi istituzionali e testimonianze, seguiti da una serata di musica e ricordi. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione Porrajmos Prato e dall’associazione Sinti Italiani Prato in collaborazione con il Comune di Prato, il Museo della Deportazione e della Resistenza, Aned e Circolo Arci 29 Martiri.
Emanuele Piave, presidente di Porrajmos Prato, ricorda la ricorrenza del 2 agosto. Ricordare la strage dei Rom, Sinti e Caminanti con le istituzioni locali “significa che dopo tanti anni, si è stati finalmente ascoltati”.
“Per noi – ha spiegato Piave -la giornata del ricordo è sempre stata commemorata perché la memoria è sempre un passaggio di testimone: come essere le voci delle persone che morirono quella notte e di chi morì nei campi di concentramento. Crediamo che nessuno abbia l’esclusiva della memoria ma riconoscere il nostro sterminio e la nostra persecuzione non equivale ad un riconoscimento empirico o ad un fatto senza documentazioni e ricerche approfondite. Crediamo che sia solo un pezzo importante della memoria storica che non è stata ancora riconosciuta come invece avrebbe dovuto essere”.
Nel 2024 ci sono persone “che non sanno quello che è successo nel 1944 che è di una gravità estrema, perché parlando in termini di percentuali la popolazione Sinti in Europa è stata sterminata come quella ebraica. Il nostro intento è di dare informazione alla nostra città, a Prato, al Paese che è anche nostro perché la memoria vuol dire anche ridare delle verità che non possono emergere da sole. Il racconto di quella notte non appartiene solo alla memoria dei nostri avi ma all’umanità intera, (guai a chi pensa diversamente!). Nel prossimo futuro ci piacerebbe avere un nostro luogo del ricordo qui in città con un monumento simbolico perché chi passi da li possa raccogliersi e riflettere sulle atrocità commesse contro l’umanità”.