Firenze – “Più bella della Vittoria di Samotracia” per Marinetti, leader e fondatore del Futurismo l’automobile è il simbolo per eccellenza della modernità, della velocità, del dinamismo tutte componenti che troveranno espressione nell’arte e nella letteratura di uno dei più grandi movimenti, forse l’ultimo, dell’ avanguardia artistica. Due grandi mostre, la prima “Tutti in moto! Il mito della velocità in cento anni di arte a cura di Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci a Palazzo Pretorio di Pontedera e l’altra “Futurismo, velocità e
fotografia” a cura di Giovanni Lista uno dei massimi esperti del Futurismo al Museo Piaggio sempre a Pontedera sono aperte da ieri al pubblico, fino al 18 aprile, unite da uno dei temi più cari in cui si espressero i futuristi e gli artisti loro coevi.
Promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera, dal Comune di Pontedera e dalla Fondazione Piaggio, con il patrocinio dalla Regione Toscana, la mostra è dedicata interamente al mito della velocità e al suo riflesso nelle arti figurative, negli ideali di vita e nel costume sociale degli italiani, dalla fine del XIX secolo agli anni del boom. Nelle sale di
Palazzo Pretorio oltre 250 opere, tra dipinti, sculture, fotografie tracciano un percorso straordinario lungo cento anni che ha visto la nascita dei mezzi di locomozione non solo per via terra, ma anche via mare e aria, dal treno all’automobile, dalla bicicletta alla mongolfiera, dalla motocicletta all’aereo a motore, opere dei più grandi artisti italiani, Fattori, Bianchi, Viani, Zivieri, Severini, Baldessari, Carrà, Boccioni, Balla e Depero, sino ad arrivare alla progettazione della mitica Vespa che quest’anno festeggia settanta candeline. Nel 1929, sulla suggestione delle imprese aeree dei trasvolatori, nasce una nuova corrente pittorica, l’Aeropittura, nella quale si assisterà alla multiforme celebrazione del tema del volo, dalla prima enfatizzazione eroica alla cupa atmosfera delle incursioni di guerra, descritte nelle opere di Tato, Thayaht, Regina, Depero, Dottori, Crali, Sironi, Peruzzi, Nomellini, Marinetti, Munari .
La suggestione della velocità si estende in ambito futurista anche ai mezzi navali. Gli artisti restituiscono sulle tele il fascino dei grandi piroscafi che svettano all’orizzonte dei porti italiani e solcano gli oceani, di lì a poco carichi di migliaia di italiani costretti sulle vie dell’emigrazione.Il percorso espositivo presenterà anche manifesti cinematografici degli anni Trenta/Sessanta che integrano il racconto proposto dalle opere d’arte, una raffinata selezione di rara editoria futurista e un documentario curato da ArtDocFestival, dal titolo Tutti in moto!, che illustra in modo vivace, con un montaggio di frammenti di film d’epoca e fotografie d’archivio, la diffusione dei nuovi mezzi di trasporto nel nostro paese e il modo nel quale essi furono percepiti dalla sensibilità comune come oggetti sorprendenti ed eccezionali, in grado di modificare profondamente la vita degli italiani e la percezione del
paesaggio urbano e agricolo.
La mostra prosegue all’interno del Museo Piaggio con 21 opere di grande formato che ripercorrono i temi di Palazzo Pretorio a cui si aggiungono alcuni veicoli che hanno fatto la
storia della velocità su due ruote. Attraverso più di cento fotografie di grandi autori tra i quali i fratelli Bragaglia, Tato, Azari, Bellusi, Boccardi e Bertoglio provenienti dalle più famose collezioni mondiali, la mostra curata da Giovanni Lista documenta il carattere molteplice dell’approccio estetico e formale dei Futuristi al dinamismo, all’aerodinamismo e alla velocità. La mostra è articolata su due livelli svolti in modo parallelo, l’incidenza delle macchine e dei campioni della velocità nella storia del movimento futurista e la ricerca dei Futuristi nel campo della fotografia, ed è arricchita dall’esposizione di macchine fotografiche d’epoca.