Pontassieve – Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità nella seduta del 15 dicembre un nuovo regolamento che limita fortemente l’apertura delle sale giochi. Lo scopo è contrastare il gioco d’azzardo patologico, una vera e propria malattia che colpisce una parte rilevante della popolazione italiana.
Il nuovo regolamento recepisce la legge regionale in materia e dà seguito ed operatività ad un’ordinanza già in essere nel comune di Pontassieve fino dal 2013. Il nuovo regolamento vieta l’apertura di sale giochi in un raggio di 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture culturali, ricreative e sportive. Il regolamento impone la stessa distanza da strutture residenziali di ambito sanitario o socio-assistenziale e anche da postazioni bancomat. Anche nel centro storico non sarà consentito l’insediamento di nuovi spazi per il gioco con vincita in denaro e di nuovi centri di scommesse.
Oltre al rispetto delle distanze dai punti sopra elencati, il regolamento impone anche ulteriori limitazioni come ad esempio l’impossibilità di apertura delle sale giochi in edifici di interesse pubblico o vincolati dal codice dei beni culturali e in edifici che ospitano civili abitazioni o loro pertinenze. Con queste rigide limitazioni di fatto il Comune di Pontassieve impedirà la nuova apertura di sale giochi in tutti i centri abitati del territorio comunale.
“Una misura necessaria – spiega la Sindaca di Pontassieve Monica Marini – alla luce dei dati che emergono proprio in questi giorni. I dati diffusi da un recente rapporto ci dicono che a Pontassieve si spendono oltre 9milioni di euro nel gioco d’azzardo, per una spesa pro-capite che nel 2016 è stata di ben 437 euro. Una cifra impressionante, per rendere l’idea praticamente quasi la metà dell’ammontare della spesa corrente del nostro Comune. Vogliamo contrastare con ogni mezzo che abbiamo il gioco d’azzardo patologico, una vera e propria piaga sociale che rischia di mettere in ginocchio la parte più debole della nostra popolazione.”
Lo studio del Cnr, commissionato dalla Regione Toscana e legato al progetto europeo Espad, sulla diffusione del gioco nella popolazione studentesca tra i 15 e i 19 anni, dimostra che le azioni di prevenzione messe in campo dal 2007 ad oggi hanno influito positivamente riducendo rischio e problematicità legate al gioco. Lo studio Ipsad, sempre del Cnr, sulla diffusione del gioco d’azzardo nella popolazione generale rivela che nel 2016 circa il 50 per cento delle persone residenti in Toscana ha giocato d’azzardo con una frequenza che può andare da una volta ogni tanto a più frequentemente (un aumento del 400% in sei 6 anni). Di questo 50 per cento circa il 10 sviluppa delle problematicità.
Foto: la sindaca di Pontassieve Monica Marini