Firenze – Il cerchio ormai si sta chiudendo intorno all’assassino di Ashley Olsen, la ragazza della Florida ritrovata cadavere nel suo appartamento sabato scorso. Ieri in tarda serata la polizia ha fermato un uomo, uno spacciatore senegalese, con l’accusa di omicidio aggravato. Gli investigatori sono ormai certi che si tratti dell’autore del delitto. L’uomo è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza poste intorno all’abitazione della ragazza americana in via Santa Monica nel quartiere di Santo Spirito.
Le indagini della scientifica, compreso l’esame delle tracce di Dna trovate sul luogo del delitto, dovranno confermare se si tratta dei colui che ha stretto la catenina o il laccio elettrico intorno al collo di Ashley non si sa ancora se per un gioco erotico fatale o per un movente che deve essere verificato.
La polizia scientifica è stata tutto il giorno nell’appartamento per compiere rilevamenti. Muniti anche di macchinari per rilevare impronte digitali con la tecnica del cianoacrilato, gli agenti sono stati occupati per ore nel miniappartamento in via Santa Monaca dove Ashley viveva. E’ stato ritrovato un preservativo e tracce di Dna.
Silenzio assoluto da parte degli investigatori che si sono limitati a dire: “Ci serve tempo”. Tuttavia, ad oggi sembrerebbe che il caso sia vicino a una svolta decisiva, dopo le testimonianze, le videocamere, l’autopsia che ha fatto emergere altri particolari, come la presenza di un’arma del delitto, che potrebbe essere catenina o laccio, qualcosa insomma con cui Ashley è stata strangolata. Sembra quasi sicuro che la giovane donna non abbia opposto resistenza al suo aggressore, tanto che comincia a spuntare anche l’ipotesi di un gioco sessuale finito male o di un improvviso raptus dello sconosciuto partner della ragazza. Pare anche esserci un sospettato. La procura di Firenze oggi ha messo la salma di Ashley a disposizione della famiglia.