Firenze – Si conclude nel quartiere 1 la serie di appuntamenti dell’amministrazione comunale per presentare il Piano Operativo alla cittadinanza.
L’incontro, previsto alle Leopoldine in piazza Tasso, si è tenuto poi in Palazzo Vecchio. Uno spostamento per motivi tecnici che ha evitato al Sindaco Nardella di trovarsi a presentare il PO in San Frediano dove ultimamente tra sfratti ad alta tensione e occupazioni sotto attacco il rischio di contestazioni sarebbe stato molto alto.
L’ingresso alla Sala d’armi riservato ai prenotati crea i primi malumori, alcuni giovani dell’Occupazione di Via del Leone, regolarmente prenotati, aspettano mezz’ora prima di riuscire ad entrare. Nel frattempo all’interno nella sala piena solo per metà la presentazione slitta di quasi un’ora perché il Sindaco è all’Isolotto per un’altra iniziativa.
L’illustrazione del PO iniziata da Stefania Fanfani, dirigente urbanistica del comune, e conclusa dal Sindaco, ripercorre i punti chiave del futuro sviluppo della città. 400 le osservazioni già protocollate e altrettante in attesa. Nel frattempo i tempi per le osservazioni sono chiusi, l’incontro con q1 avviene quindi dopo tempo massimo. Dalla città dei 15 minuti, ai nuovi bus elettrici, dalle case di comunità alla forestazione urbana, fino al tema dell’abitare e dell’overtourism.
Tutto fila liscio fino agli interventi dal pubblico, anche quelli già selezionati. Sguanci, presidente del quartiere 1 fa presente che per evitare ripetizioni nelle tematiche affrontate alcune richieste non sono state accolte.
In realtà i primi interventi, piuttosto ripetitivi, si concentrano sulla mobilità in centro, sui problemi del trasposto pubblico e sui problemi sia per ciclisti che per gli automobilisti. Ma quasi tutti, anche i più concilianti, ribadiscono sostanzialmente la richiesta della ZTL di 24 ore e il no al parcheggio del Cestello, ritenuto un attrattore di ulteriore traffico, con il Comitato Oltrarno futuro che propone soluzioni alternative per la sosta.
La tensione sale con gli interventi di due giovani attivi nel quartiere. Entrambi sottolineano le difficoltà per partecipare all’incontro nonostante la prenotazione e ne criticano lo spostamento in Palazzo Vecchio, per loro un modo per evitare il confronto aspro con la gente del quartiere.
Una ragazza ricorda l’assemblea in cui i cittadini bocciarono sonoramente il parcheggio del Cestello che, nonostante questo, è ricomparso nel PO. Anche le promesse per arginare il turismo di massa sono ritenute fuori tempo massimo, perché l’amministrazione che ha creato la situazione attuale è la stessa che adesso si propone di risolverla. ‘Tutto questo è un circo, una presa in giro’ così chiosa una giovane che si occupa di vivibilità sempre in San Frediano. Il Sindaco ci tiene subito a ribadire che quella del parcheggio interrato è solo una proposta da verificare con la cittadinanza, tanto da accettare un incontro nel quartiere.
La sorpresa arriva alla fine, con la requisitoria dell’Occupazione di Via del Leone che, dopo aver chiesto rispetto per la democrazia e per le persone declina il tema della sicurezza criticando l’amministrazione. Chiedono sicurezza sociale, economica e ambientale: lavoro, un secco no agli abbattimenti delle alberature in città, no al parcheggio interrato. Soprattutto ricordano la situazione insostenibile dell’abitare, gli sfratti pressoché quotidiani e l’invasione del turismo, concludono ricordando come loro che ormai rappresentano un punto di riferimento per il quartiere siano sotto continua minaccia di sgombero mentre Casapound a pochi passi dal Ponte alla Vittoria ha da poco aperto una nuova sede.
In mezzo alle risposte dell’amministrazione spicca l’apertura di Nardella a Via del Leone ‘Condivido la vostra idea di sicurezza, serve lavoro stabile e non sottopagato. Serve una norma nazionale per costruire una città che non sia preda di un turismo di massa. Stiamo facendo una battaglia contro il governo’ ribadisce il Sindaco.
In chiusura propone una collaborazione per migliorare il POC, l’incontro si chiude con lo scambio dei contatti per fissare a breve un incontro. Anche il Comitato Oltrarno Futuro strappa la promessa di un incontro pubblico.
Mentre i partecipanti escono da Palazzo Vecchio alcuni attivisti scrollano le spalle e ricordano come non sia la prima volta che vengono promessi incontri che poi non si concretizzano. ‘Vedremo’ dicono, ma la sfiducia è palpabile.