Pnrr, la Ue dice no al restyling del Franchi, il sindaco: “Danno ingiusto e ingiustificabile”

Firenze – Niente da fare, l’ultima notizia dà conto di quanto già cominciava a profilarsi per la questione dello stadio Franchi a Firenze: la Commissione Europea esclude dalle risorse legate al Pnrr lo stadio Artemio Franchi di Firenze ed il Bosco di Venezia. Conseguenza: dovrà essere trovata un’altra soluzione pr quei 55 milioni che vengono meno. “I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (PUI) delle rispettive città metropolitane”, si legge una nota del ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. 

“La Commissione ha richiesto al governo di adottare gli atti necessari alla formalizzazione di quanto comunicato –  così la nota – per finalizzare la positiva verifica di tutti gli obiettivi al 31 dicembre 2022, necessari allo sblocco della terza rata da 19 miliardi di euro. Il governo nei prossimi giorni verificherà e attiverà ogni azione necessaria per assicurare il tempestivo sblocco della rata”.

Una grande e ingiusta delusione per Firenze, come dice il sindaco Dario Nardella: “Siamo profondamente delusi per questa decisione dell’Unione europea sulla quota di finanziamento di 55 milioni di euro del PNRR sul progetto di restauro e riqualificazione dello Stadio Franchi di Firenze, che non è semplicemente uno stadio ma un monumento nazionale vincolato dallo Stato. Attendiamo di apprendere le motivazioni reali, ma a noi è sempre stata chiara la correttezza del procedimento, tanto è vero che lo Stato più di un anno fa ha attribuito alla Città Metropolitana e al Comune di Firenze tale finanziamento – nell’ambito dei Piani Urbani Integrati – con un apposito decreto interministeriale sul quale nessuno fino a ieri aveva mosso formali obiezioni”.

A prendere il volo sono i 55 milioni legati ai Piani Urbani del Pnrr, mentre restano sul tavolo i 95 milioni stanziati per i grandi attrattori culturali. 

Il danno che subisce Fienze è “grave, ingiusto e ingiustificabile”, sottolinea il sindaco, ricordado che la città perde “55 milioni di euro del PNRR pur avendo rispettato tutti i tempi imposti dalle regole europee e avendo ricevuto ben 40 autorizzazioni”.

“C’è chi ha remato contro Firenze e la Fiorentina e c’è chi ancora spera che lo Stadio Franchi faccia la fine dello Stadio Flaminio dello stesso architetto Nervi, abbandonato e degradato. Un buco nero nel quartiere di Campo di Marte – cpntinua Nardella – ma noi non ci arrendiamo minimamente! Non fermiamo la procedura di gara pubblica già avviata, anche perché attualmente il progetto è destinatario del finanziamento statale del Ministero della Cultura per 140 milioni di euro circa che non possiamo perdere. Inoltre abbiamo speso già 8,5 milioni di euro nella progettazione e nella verifica della progettazione”.
“Ringrazio il Ministro Fitto e il governo per aver difeso il progetto condividendo con il Comune di Firenze le motivazioni a difesa della correttezza del procedimento adottato – conclude Nardella – a questo punto chiediamo allo Stato italiano di lavorare insieme a una soluzione per sostituire la quota mancante e coprire quindi l’intero importo, anche perché il nuovo stadio di Firenze è parte del piano di candidatura degli Europei di Calcio 2032 già presentato ufficialmente dalla FIGC alla UEFA”.
Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd e deputato

Sulla questione, il segretario del Pd toscano e deputato Emiliano Fossi dice:  “A seguito dello stop europeo ai  fondi del Pnrr per la riqualificazione degli stadi, non possono essere Firenze e i tifosi della Fiorentina a pagarne le conseguenze. Adesso chiediamo che il Governo si adoperi per risolvere questo problema. Considerando le risorse già spese per le fasi preliminari e gli altri fondi già stanziati è impensabile che si debba rinunciare al progetto per la quota mancante del Pnrr”.

Dura dichiarazione anche da parte del deputato fiorentino, ex assessore al bilancio nella giunta Nardella, Federico Gianassi: ““Con la decisione di ritirare a Firenze le risorse di circa 55 milioni di euro già assegnate per la riqualificazione dello Stadio Franchi, che rappresenta il perno dell’operazione di rigenerazione urbana dell’intero quartiere di Campo di Marte, l’Unione europea ed il Governo italiano perdono credibilità”, dice il deputato fiorentino, che spiega: “I fatti erano chiarissimi: l’Unione europea ha approvato nel luglio 2021 il PNRR che trasferisce agli Stati grandi risorse anche per la riqualificazione degli immobili pubblici; il Governo italiano nel novembre 2021 ha messo a disposizione le risorse ricordando che tra gli immobili pubblici ci sono anche gli impianti sportivi;  il Comune di Firenze ha partecipato al bando e ha ottenuto 55 milioni per la ristrutturazione del Franchi che è pubblico e supervincolato dalla Sovrintendenza; il Governo ha approvato il finanziamento nell’aprile 2022; il Comune di Firenze di conseguenza ha investito energie e risorse per fare presto e bene”.
Federico Gianassi, deputato Pd

Perciò, prosegue la nota, “è gravissimo e inaccettabile che un anno dopo il finanziamento sia revocato. Non è concepibile che l’Unione europea cambi le carte in tavola e non è ammissibile che il Governo italiano non sia in grado di difendere le risorse che i precedenti governi hanno lasciato in eredità al Paese. Ora il Governo deve correre ai ripari e assicurare che la procedura in atto, già finanziata dal Ministero della Cultura, sia portata a buon fine assicurando le risorse che servono. Firenze non accetterà di subire gravi danni prodotti dalle inadeguatezze di altri”, conclude il deputato del Pd.

Foto: rendering del nuovo stadio

 

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