Gelo e distanza continuano a caratterizzare i rapporti – meglio, le comunicazioni a distanza – tra Beppe Grillo e Federico Pizzarotti. Benché alcuni dei diretti interessati stiano già gridando contro la “disinformatsija” dei giornali ostili (tutti), il capo politico dei 5 Stelle e il sindaco di Parma se le sono dette molto chiare sul tema delle candidature del M5S alle elezioni Europee del 25 maggio. E dei criteri con cui il blog e gli iscritti con potere di voto hanno iniziato a selezionare gli aspiranti che andranno in lista.
“E’ un dato di fatto che in tutti i territori si è candidata gente che noi non abbiamo mai visto. Questo non è un valore aggiunto o un valore negativo, ma questo vuol dire che non si sono spesi per il territorio. Non so quali competenze possano esprimere rispetto ai temi da portare avanti. E’ vero che sono temi europei però l’attivismo è sempre stata una delle basi fondanti del movimento. E in questo modo viene un po’ fatto cadere”. Così Pizzarotti, giusto ieri l’altro. Con una postilla: “Spero siano poi premiate invece quelle persone conosciute sul territorio. Diversamente, perché dovrei votare uno sconosciuto? Avere avuto un controllo del territorio dava un valore aggiunto per un tessuto di attivismo territoriale, questo è venuto sicuramente a mancare con questa modalità”.
Troppo poco tempo, insomma, “si potevano raccogliere le candidature con un po’ più di tempo. Siamo arrivati un po’ troppo a ridosso delle elezioni, si poteva costruire una rete territoriale con l’impegno di tutti per avere un rapporto più diretto con le rappresentanze”.
Gelida la replica, oggi, di Beppe Grillo: “Anche lui (Pizzarotti, ndr) era uno sconosciuto prima: diciamo che è uno che ha bisogno di visibilità. Chi è scontento non è già del Movimento. La mia attività prosegue a prescindere se ho una poltrona o no. Questo è lo spirito”. Rivolta a tutti quanti, sul blog o fuori, si sono lamentati. Quindi, indirettamente, una risposta a Pizzarotti dopo le numerose frecciate degli ultimi tempi.
Dopo il verdetto dell’ex comico, la correzione di rotta di Pizzarotti: “Il mio messaggio era: è un passo avanti democratico per l’Italia (le selezioni via web, ndr), nonostante in questo mondo tutto sia perfettibile”. La colpa, va da sé, è della stampa travisatrice.
Eppure Pizzarotti non è stato l’unico esponente parmigiano del M5S a criticare formalmente le procedure per scegliere i candidati delle Europee.
Basta leggere sul blog del capogruppo in consiglio comunale Marco Bosi: “Quando ho avuto accesso al portale per valutare i candidati sono rimasto sbalordito: 33 solo nella provincia di Parma, molti dei quali non hanno mai partecipato alle attività del MU di Parma o di quelli della provincia. E’ questo il Movimento 5 Stelle che vogliamo? Il Movimento prima ancora che stare sulla rete stava nelle piazze, si incontra e si confronta, fa un percorso che permette ai suoi attivisti di formarsi e maturare. E’ su queste premesse che scelgo i candidati da votare. Due dei tre li voglio dire pubblicamente”. Per la cronaca: Peppe Carpentieri e Francesco Rossi.