Arriva fino a Parma, il più importante tra i Comuni amministrati dal Movimento 5 Stelle, l’onda lunga delle polemiche seguite all’espulsione di quattro senatori grillini. Distinguo e malumori circolavano ieri a Parma già prima del voto di alcune migliaia di iscritti sul blog di Grillo e Casaleggio che hanno ratificato l’ultima espulsione – ultima solo in ordine di tempo – di parlamentari rei di infedeltà alla linea e critica ai leader.
I profili twitter di più di un consigliere comunale della maggioranza a 5 Stelle contenevano perplessità, critiche e annunci di voto contrario alla scelta di mettere in votazione le espulsioni e alle modalità tecniche a dir poco discutibili.
Oggi, dopo l’espulsione multipla e all’inizio delle sue conseguenze concrete (a cominciare dalle dimissioni di alcuni senatori e deputati del M5S), a esprimersi sono due esponenti di spicco del movimento locale. Il capogruppo in consiglio comunale Marco Bosi è convinto che “ieri abbiamo prestato il fianco ai partiti; siamo caduti nella loro trappola, peraltro senza che nessuno ci spingesse dentro. Una nostra spaccatura interna non fa che offuscare quanto di ottimo si sta facendo”.
Bosi riassume le sue perplessità con una domanda:
“Qual è il motivo per cui li stiamo cacciando? Non ho una risposta a questo interrogativo ed è il primo motivo per cui ho votato contro. Ho letto che Orellana avrebbe trattenuto troppi soldi, eppure dal sito della trasparenza emerge che la sua restituzione è in linea con il gruppo. Ho letto anche che avrebbero deliberatamente delegittimato il lavoro del gruppo da molti mesi a questa parte. Il problema è che non ho sinceramente capito quali siano gli atti concreti (escludendo il comunicato di critica sulle consultazioni) per i quali è stata condotta questa azione”. Il capogruppo conclude con ironia: “Spero che queste mie righe possano essere spunto di riflessione, ma spero soprattutto che questo mio pensiero, come qualunque altro, non infranga alcuna regola”.
Di mancata comprensione dei motivi dell’espulsione parla anche, su facebook, il sindaco Pizzarotti.
“Lo dico – scrive – con estrema buona fede ai nostri deputati e senatori: dateci elementi sulle colpe dei quattro senatori espulsi; convincetemi su quest’azione così forte e che non concede appello, perché io non l’ho capita. Non ho capito che cosa è stato commesso, e se ciò che è stato commesso riguarda la violazione precisa del vostro regolamento. Ho verificato le restituzioni, e sono allineate con quelle degli altri senatori. Ho controllato l’attività di questi senatori su OpenParlamento, e oltre ad essere superiore alla maggioranza dei rappresentanti degli altri partiti, sono in linea con l’attività dei nostri altri rappresentanti. E’ stata citata la sfiducia dei territori, ma senza documentare quali sono state le modalità delle deliberazioni, le motivazioni e i votanti”.
Pizzarotti conclude definendo quella di ieri “una giornata che mi ha lasciato con l’amaro in bocca, e sapendo che i problemi degli italiani sono altri, perdere tempo in spaccature e dissidi interni ci indebolisce e delude tante persone che ci sono vicine”.