Più transenne che bandiere: flop per la festa tricolore

Più autorità e forze dell’ordine che pubblico in piazza per le celebrazioni del Tricolore. Cronaca di una festa che non interessa più a nessuno

DSC00217Poca gente, qualche contestazione,  il solito stanco rituale. Più transenne che vessilli per il 217° anniversario della bandiera che resterà negli annali come il più dimesso di sempre. In piazza, dove la festa è di tutti, la pletora di autorità è apparsa più nutrita del pubblico, poi la cerimonia è proseguita per stampa e pochi intimi in Sala del Tricolore. E qui è andato in scena lo stanco rituale fatto di discorsi di circostanza e la consegna del primo Tricolore agli studenti. All’esterno sono rimasti pochi contestatori: da segnalare il presidio dei Comitati 9 dicembre che hanno esposto la bandiera listata a lutto e alcuni striscioni a favore della sovranità monetaria. Qualche fischio al passaggio delle autorità, nulla di più. Sembra quasi un’altra epoca rispetto a duo anni fa quando ad attendere l’allora premier Monti all’esterno del teatro Valli c’erano centinaia di contestatori. Oggi a prevalere sono sconforto e rassegnazione.

Anche il ministro ai rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, l’ospite d’onore, deve avere nasato l’aria, almeno a vedere l’espressione cupa del volto. Dopo avere evitato i giornalisti, si è diretto testa bassa e passo lungo vers0 il teatro Ariosto che ha ospitato gli interventi istituzionali. Di umore migliore il ministro Graziano Delrio, a suo agio tra palchi e cronisti. Ma lui ha di che sorridere e pregusta già nuovi e più grandi traguardi a Roma. Nessuna traccia, invece, del ministro all’Istruzione Maria Grazia Carrozza, forse preoccupata dall’annunciata protesta degli insegnanti.

DSC00219A parte la lectio magistralis del presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri, di indubbio interesse ma non per tutti, il momento più significativo è stato l’incontro del ministro Franceschini con una delegazione di esodati in Sala Rossa, alla quale ha preso parte anche il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi. Ed è toccato a Saccardi l’intervento al teatro Ariosto al posto della presidente Sonia Masini, bloccata da un incidente domestico. E tra tante parole al vento, l’intervento di Saccardi, è suonato come una denuncia: “Se non si risolverà il problema del lavoro, se non si restituirà la speranza e la serenità alle famiglie, ogni tentativo di ridurre le distanze tra Stato, istituzioni e cittadini rischia di essere vano”. Da segnalare anche l’intervento del sindaco vicario Ugo Ferrari, incisivo ma misurato e senza eccessi di retorica.

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