Pisa – Inaugurato il recupero della Mura urbane al Giardino Scotto di Pisa che permette l’accesso al camminamento in quota del tratto compreso tra la Torre di Sant’Antonio e il Bastione Sangallo.
In occasione del Capodanno Pisano, sabato 25 e domenica 26 marzo il camminamento sarà aperto e accessibile al pubblico gratuitamente in orario 10-12 la mattina e 16-18 il pomeriggio. Dal 1 aprile e fino al 30 giugno le aperture al pubblico saranno tutti i sabati e le domeniche, in orario 10-12 la mattina e 16-19 il pomeriggio. Il servizio di apertura gratuita delle mura al Giardino Scotto sarà garantito da CoopCulture, la società che gestisce l’accesso alle Mura di Pisa.
Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il sindaco di Pisa Michele Conti, l’assessore ai lavori pubblici Raffale Latrofa e l’assessore al turismo Paolo Pesciatini. Presenti anche il dirigente dell’edilizia pubblica e direttore dei lavori Marco Guerrazzi, la responsabile di CoopCulture per le Mura di Pisa, Michela Pezzini, oltre ad autorità cittadine e rappresentanti di forze dell’ordine e dei Marinai d’Italia. Molte le persone che hanno partecipato, approfittando dell’inaugurazione per accedere per la prima volta ai camminamenti in quota.
“L’intervento di restauro che inauguriamo oggi – dichiara il sindaco di Pisa Michele Conti – permette alla città di recuperare in tutta la sua bellezza un monumento storico tra i più caratterizzanti dei nostri Lungarni, rendendo fruibile il doppio camminamento che si estende all’interno della galleria e in quota alle mura. E’ un altro tassello che aggiungiamo nel recupero e nella fruizione di quello che è il giardino storico della città, un luogo ricco di storia, che ha visto nel corso dei secoli trasformarsi più volte in cittadella fortificata, per poi diventare a fine ‘700 un bellissimo giardino in centro storico, oggi a disposizione della città come parco pubblico con giochi per bambini e area verde, spazio ideale per spettacoli ed eventi culturali nel abbiamo realizzato nel periodo estivo”.
L’intervento di riqualificazione. Iniziato a febbraio 2022, l’intervento di recupero delle Mura urbane al Giardino Scotto è terminato a marzo 2023 ed ha previsto la riqualificazione del tratto di mura compreso tra la Torre di Sant’Antonio e il Bastione Sangallo. Oltre al restauro e consolidamento delle strutture murarie, compreso il restauro della sommità dalla Torre di Santa Barbara, con il restauro e ripristino funzionale della scala interna di accesso, è stata ricostruita in legno la parte superiore della torre di Sant’Antonio, inglobata nel sistema difensivo delle mura medievali ma originariamente con funzione di campanile della chiesa adiacente, andata distrutta.
Dopo la realizzazione della struttura in acciaio del vano scale e dell’ascensore, la parte superiore della torre, che era rimasta mozzata, è stata interamente ricostruita in legno con tavole di larice. Dalla Torre di Sant’Antonio è stato realizzato un punto di salita sulle mura attraverso il quale si accederà ai due camminamenti in quota, uno a 10 metri di altezza e il secondo più basso, a circa 6 metri di altezza, che si sviluppa in una galleria interna alle mura, per un totale di circa 300 metri. L’accesso ai percorsi in quota avviene attraverso elevatori e rampe che garantiscono la piena accessibilità alle persone disabili. L’intervento è stato realizzato con fondi PNRR – Bando “Rigenerazione Urbana” per 696mila euro e con fondi della Regione Toscana – Bando “Interventi di sostegno per le città murate e le fortificazioni della Toscana” per 84mila euro, per un totale di 780 mila euro di finanziamento.
Cenni storici. Il Giardino Scotto fu costruito dai fiorentini come “Fortezza San Marco” o “Cittadella nuova” dopo la conquista della città di Pisa del 1406, non a difesa della città ma per dominarla militarmente. Per la realizzazione del progetto urbanistico, iniziato a partire dal 1440, fu necessario demolire un’area nella quale si trovava la chiesa di S. Andrea in Chinzica con annesso monastero e ospedale. Il campanile della chiesa fu inglobato nel complesso murario e rimase con la funzione di torre di difesa. I lavori per la costruzione della “Cittadella nuova” durarono circa trent’anni. La rivolta pisana del 1495 portò alla parziale demolizione della “Cittadella nuova” e a un breve periodo di libertà cittadina che terminò con la riconquista di Pisa da parte dei fiorentini (1509).
Durante la rivolta le mura medievali subirono drastiche distruzioni, da cui si salvò soltanto la porta San Marco con alcuni annessi nel mastio nella fortezza meridionale. Una volta riconquistata la città i fiorentini iniziarono la costruzione di una nuova cittadella fortificata sulle strutture precedenti ordinando un nuovo progetto a Giuliano da Sangallo. A ridosso della struttura quattrocentesca furono così erette due fortezze, una a sud e una a nord, poi abbattuta sulla fine del Settecento. Sul lato est il muro fu ricostruito con una cortina in laterizio listata di marmo, soggetta a una serie di rifacimenti che vanno dal Seicento agli anni trenta del Novecento, quando fu tagliata con i due grandi archi per il passaggio della viabilità del lungarno e perforata con le finestrature ad arco a fini estetici.
La Cittadella Nuova fu disarmata e privatizzata da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1781. Nel 1798 fu acquistata da Domenico Scotto, armatore livornese, che la trasformò in giardino con ambulacri coperti e scoperti, annesso ad un palazzo che costruì lungo il fiume sul tratto nord-orientale della fortezza. In seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale l’edifico ad angolo tra Lungarno Fibonacci e Lungarno